Questa mattina, il Governo di Malta ha rilasciato un comunicato in cui dichiara che tutti i migranti a bordo della Alan Kurdi saranno ridistribuiti in quattro stati membri dell'UE e che non sarà permesso loro di sbarcare a Malta.

"Attraverso il coordinamento della Commissione europea, con la cooperazione di Malta, i migranti a bordo della nave delle ONG Alan Kurdi saranno ridistribuiti tra quattro Stati dell'UE: Germania, Francia, Portogallo e Lussemburgo.
Nessuno dei migranti rimarrà a Malta. Alla nave Alan Kurdi non sarà permesso l'ingresso a Malta.Malta desidera esprimere il suo apprezzamento per il ruolo centrale assunto dalla Commissione europea e l'assistenza offerta dai quattro Stati membri che sono intervenuti in questa circostanza.Ancora una volta, il più piccolo membro dell'Unione europea è stato sottoposto a pressioni non necessarie per risolvere un caso che non era di sua competenza e pertanto di sua responsabilità. È stata trovata una soluzione per non lasciare che la situazione peggiorasse ulteriormente, mentre rimane evidente che Malta non può continuare a sostenere questo onere.Malta invita le ONG a rispettare tutte le convenzioni e i regolamenti in vigore".

Difficile chiedersi se siano le ONG a non rispettare regolamenti e convenzioni del diritto internazionale o piuttosto gli Stati che li hanno scritti e sottoscritti... ma ormai l'ipocrisia che di questi tempi la fa da padrone rende questa domanda persino inutile.


Dal punto di vista operativo, un tweet del presidente maltese Muscat sembra essere più possibilista rispetto alla nota del suo stesso Governo riguardo a come "tecnicamente" questi migranti andranno nei quattro Stati in cui verranno accolti.

"Tutti i 64 migranti a bordo della AlanKurdi - ha scritto Muscat sul proprio account twitter - saranno sbarcati e ridistribuiti tra Germania, Francia, Portogallo e Lussemburgo grazie a un efficace coordinamento della Commissione Ue e Malta. Nessuno rimarrà a Malta, che da sola non può sostenere questo onere".