Solo la scorsa settimana la Rocket Lab, azienda specializzata nella realizzazione di vettori per la messa in orbita di satelliti, aveva ricevuto il via libera dalla FAA (Federal Aviation Administration) per effettuare il primo lancio di prova del proprio razzo.
Parte della notizia sta nel fatto che il motore del vettore (le parti principali) viene realizzato con una stampante 3D in 24 ore, l'altra che il vettore Electron è stato lanciato dalla Nuova Zelanda, dalla penisola di Mahia. Entrambe le caratteristiche mirano ad abbassare sensibilmente i costi di un lancio.
La sinergia con la Nuova Zelanda, che si appresta a fare concorrenza alle altri basi di lancio attive nel resto del mondo, evita i problemi logistici dovuti alla necessità di comunicare nuove rotte per aerei e navi. La Nuova Zelanda, infatti, è un paese di soli 4 milioni di abitanti nel Pacifico, con solo l'Antartide davanti a sé. Perfetto, pertanto, per inviare satelliti con una rotta orbitale da nord a sud intorno ai poli.
Rocket Lab, una delle circa 30 aziende che in tutto il mondo si occupa della produzione di vettori per satelliti, dopo questo lancio di test andato a buon fine, vede realizzabile la possibilità di fare concorrenza a sistemi di lancio più affermati, ma anche molto molto più costosi.
La società californiana, che ha dichiarato di aver ricevuto 148 milioni di dollari di finanziamenti e di avere un valore superiore a 1 miliardo di dollari, ha come obbiettivo la produzione in grandi volumi del proprio vettore con la possibilità di avere numerose frequenze di lanci.