Tramite una propria esclusiva, Reuters afferma che, dopo aver iniziato l'invasione dell'Ucraina, Putin ha rifiutato un accordo di pace con Kiev.
Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa, Dmitry Kozak, stretto collaboratore di Putin, avrebbe assicurato al presidente russo che l'accordo che era riuscito a negoziare con Kiev avrebbe reso inutile l'occupazione dell'Ucraina.
Kozak, 63 anni, è nato a Bandurovo, al tempo territorio dell'Urss ma dagli anni '90 territorio ucraino, ed è probabilmente per questo che Putin, comunque, gli aveva affidato il compito di condurre trattative con Kiev per la situazione nel Donbass, a seguito del conflitto in corso dal 2014.
Poco prima dell'invasione, il 10 febbraio, Kozak trattava con i funzionari ucraini a Berlino, con la mediazione di Francia e Germania, ed era anche presente quando, tre giorni prima dell'invasione, Putin riunì i suoi capi militari e di sicurezza e assistenti chiave nella sala Ekaterininsky (il Palazzo del Senato, residenza del Presidente della Federazione Russa) per una riunione del Consiglio di sicurezza.
In quell'occasione Kozak ha preso posizione contro la guerra e nelle ore immediatamente precedenti o nei giorni immediatamente successivi all'invasione (le fonti riportate da Reuters in questo punto non concordano) ha poi presentato un accordo a Putin in cui l'Ucraina rinunciava ad entrare a far parte della Nato.
Un accordo che Putin avrebbe respinto perché in esso era eslusa la possibilità di acquisire, da parte di Mosca, l'intero controllo sul Donbass, gli oblast di Donetsk e Luhansk.
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato alla Reuters che la notizia non aveva alcun fondamento. Kozak non ha risposto alle richieste di commento inviate tramite il Cremlino. Infine Mykhailo Podolyak, primo consigliere del presidente Zelensky, ha affermato che la Russia ha usato i negoziati come una cortina fumogena per prepararsi all'invasione, ma non ha risposto alle domande sulla sostanza dei colloqui né ha confermato che fosse stato raggiunto un accordo preliminare.
Kozak è attualmente vice capo di stato maggiore del Cremlino, ma non si occupa più del dossier Ucraina.