"Medici, infermieri, fisioterapisti, logopedisti, e tanti altri colleghi, ogni giorno ci scrivono e si rivolgono alla segreteria dell’Amsi. Ogni mese ci arrivano in media circa 500 email. Gli ultimi 12 mesi hanno poi aperto la strada al sogno Medioriente. Oltre 4mila delle 6mila richieste arrivano oggi per i Paesi del Golfo, in primis Emirati Arabi, Arabia Saudita e Qatar.

Come Amsi rispondiamo alle domande dei medici, accogliamo i loro interrogativi, comprendiamo i loro timori e anche le loro ambizioni. Nel contempo, però, lavoriamo da anni, e come non mai lo abbiamo fatto negli ultimi 12 mesi, per convincere la politica ad agire per arginare quella che è una vera e propria fuga, un esodo di massa che rischia di indebolire ulteriormente la nostra sanità pubblica e naturalmente anche quella privata, già notevolmente messe a dura prova.

Ognuno di noi deve fare la sua parte per arginare la fuga dei nostri medici all’estero, per noi risorsa preziosissima, creando terreno fertile per convincerli a restare, senza ovviamente nel contempo frenare il loro desiderio di miglioramento e crescita, sia chiaro più che legittimo - ricorda - L’Associazione Medici di origine straniera in Italia, insieme all’Unione Medica Euromediterranea, porta avanti da anni un impegno encomiabile che è sotto gli occhi di tutti, con propri rappresentanti in ben 120 Paesi nel mondo. 

La qualità della tutela della salute della collettività è fortemente a rischio, a fronte di un sistema sanitario italiano sempre più fragile, se non si porrà un freno alla fuga di medici e infermieri creando per loro il terreno fertile per decidere di rimanere nel nostro sistema sanitario e soprattutto per ridonare appeal alle professioni sanitarie italiane. Il nostro appello è sempre 'aiutarli a casa loro in Italia', al quale stanno aderendo più di 75 tra associazioni e sindacati di professionisti della sanità, organizzazioni e associazioni di strutture sanitarie e cliniche privati e poliambulatori".

Che cosa ci dice Foad Aodi, fondatore e presidente dell'Amsi, con il contenuto di questo comunicato? Che medici e infermieri italiani, oltre a pensare di trasferirsi nel nord Europa, hanno iniziato a pensare che sia conveniente andare a prestare la loro opera nei ricchissimi Paesi della penisola araba, tanto da registrare in tal senso un incredibile numero di richieste negli ultimi dodici mesi: più di 6mila.