Partiamo alla scoperta della fatturazione elettronica in Francia.

Digital Economy and Society Index (Commissione Europea – 2019)

La Commissione Europea monitora la competitività digitale degli Stati Membri attraverso l’indice DESI (Digital Economy and Society Index).

Il report in questione analizza molteplici fattori:
1. Connettività: sviluppo della banda larga;
2. Capitale umano: competenze della società digitale;
3. Uso di internet: attività dei cittadini grazie a Internet;
4. Integrazione delle tecnologie digitali: digitalizzazione delle imprese;
5. Servizi pubblici digitali: digitalizzazione delle PA.

Secondo l’indice DESI 2019 l’obiettivo è lo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche, ma l’Europa è ancora lontana dall’obiettivo del 50% di sottoscrittori di banda e almeno a 100Mbps per il 2020.

In particolare, la principale criticità è l’incapacità di proporre iniziative di collaborazione e di interscambio per ridurre il divario tra i Paesi in termini di Digital Gap e di sviluppo delle competenze.


NEGLI ULTIMI ANNI LA FRANCIA SI È POSIZIONATA AL: 14° POSTO NEL 2017, 16° POSTO NEL 2018 E AL 15° POSTO NEL 2019.

Iniziative per far fronte alla digitalizzazione:

- Piano nazionale per combattere l’esclusione digitale (Plan National pour un Numérique Inclusif);
- Piano di finanziamento per la formazione (Plan d’investissement dans les compétences);
- Iniziativa per la digitalizzazione delle PMI e delle microimprese (France Num);
- Strategia nazionale per l’Intelligenza Artificiale;
- Infine, modernizzazione dei Servizi Pubblici.

Secondo l’indice DESI, l’Unione Europea e la Francia si posizionano rispettivamente con un punteggio pari a 52.5 e 51.0.

Nello specifico, i miglioramenti sono stati riscontrati in termini di Connettività (velocità limitata della Broadband), Servizi Pubblici Digitali (e-Government), integrazione della tecnologia digitale in azienda (grado di digitalizzazione dell’ente) e accessibilità ai dati. In modo analogo, è stato rilevato un incremento delle lavoratrici in campo ICT e dell’utilizzo di Big Data.

Verso la digitalizzazione delle aziende e delle PA

La Fatturazione Elettronica è diffusa nelle grandi aziende francesi (Renault, PSA, Auchan, Carrefour, Decathlon, Castorama, Thales) ed è basata su procedure EDI corredate da accordi privati volti a garantire l’autenticità dei documenti e la conformità con le direttive comunitarie. Per quanto riguarda il formato di riferimento, EDIFACT è lo standard più diffuso a livello mondiale.

Negli ultimi anni il legislatore ha concentrato i propri interventi in materia nei rapporti con le PA, agendo soprattutto su:

1. Diffusione delle specifiche tecniche per la Fatturazione Elettronica entro il primo trimestre del 2015.
2. Progettazione di un gateway gestito da Agence pour l’Informatique Financière de l’État (AIFE) attraverso un livello di servizio (SOA) per garantire neutralità, incoraggiare la scelta di infrastrutture comuni come PEPPOL e incrementare l’interoperabilità nelle transazioni internazionali.
3. Di conseguenza, integrazione dei requisiti della EN sulla Fatturazione Elettronica con l’aggiornamento di PC 434 e CEN BII.
4. Infine, adattamento alla standardizzazione delle specifiche internazionali.

FATTURAZIONE ELETTRONICA: Overview

Autorità
- Ministero dell’Economia e delle Finanze
- Agence pour l’Informatique Financière de l’État (AIFE)

Normativa
- Ordinanza n. 697 del 26 Giugno 2014
- PACTE – Action Plan for Business Growth and Transformation
- Direttiva europea 2014/55/EU
- Entrata in vigore della Fatturazione B2G entro il periodo 2017-2020

Standard
- OASIS UBL 2.1
- CII UN/CEFACT

HUB B2G
- CHORUS PORTAL PRO 2017 (CPP 2017)

Specifica CIUS
- CIUS per Chorus Pro
- CIUS per Factur-X (base)

Ordinanza n. 697/2014

In Francia l’Ordinanza n. 697/2014 ha stabilito l’obbligo di emettere fatture elettroniche verso le Pubbliche Amministrazioni, che sono chiamate ad accettarle. Nello specifico, è stata prevista la creazione di un Hub unico nazionale, denominato Chorus Pro, incaricato di gestire l’e-Invoicing per il mercato B2G.

Il portale permette, quindi, l’inserimento manuale dei documenti, fattura in formato PDF o XML, o la connessione via protocolli EDI o API. Gli standard utilizzati sono UBL Invoice 2.1 (standard OASIS) e CII 16B (rilasciato da UNECE, lo stesso di EDIFACT).

Basti pensare che solo nel 2018 il portale ha gestito 13 milioni di fatture e connesso 150mila fornitori e 80mila enti pubblici.

La roadmap entro cui adattarsi al contesto normativo varia a seconda delle dimensioni aziendali. Di seguito, una breve classificazione.

PEPPOL: Scenario Normativo B2G
- Meno di 10 dipendenti (Gennaio 2020)
- Tra 10 e 250 dipendenti (Gennaio 2019)
- Tra 250 e 5.000 dipendenti (Gennaio 2018)
- Oltre 5.000 dipendenti (Gennaio 2017)

Infine, è molto interessante il tentativo di utilizzare uno standard ibrido (combinazione di PDF e XML) da parte del forum francese Forum national de la facture électronique et des marches publics électroniques – FNFE-MPE e di quello tedesco (FeRD).

Curiosità

Firma Elettronica
La firma elettronica si applica al formato PDF, ma è previsto anche un aumento del suo utilizzo attraverso certificati riconosciuti e provenienti da dispositivi sicuri.

Conservazione dei documenti
In materia di conservazione la legislazione stabilisce l’archiviazione delle fatture per almeno sei anni, mentre il mittente e il destinatario sono soliti conservare la documentazione per dieci anni in ottemperanza alle interpretazioni delle specifiche di molteplici codici francesi.

Alla prossima tappa!

Stay tuned!