Ieri il ministro dell'Economia Tria e il presidente del Consiglio Conte hanno fatto un'importante ammissione.

Il primo durante la registrazione della puntata di Porta a Porta andata in onda mercoledì, il secondo dalla Russia dove ha incontrato Putin. I due esponenti del Governo del cambiamento, forse perché non marcati a uomo dai "controllori" della propaganda di Lega e 5 Stelle hanno fatto delle affermazioni "normali" in relazione allo stesso tema. Di questi tempi è una notizia!

Che cosa ha detto Tria?

«Uno spread alto pone un problema al sistema bancario: è chiaro che non si può andare a lungo su questi livelli e bisogna intervenire... non è una febbre a 40, ma non è neppure 37. È un livello che non possiamo considerare di mantenere così troppo a lungo.

Vedremo gli stress test il prossimo mese, si vedrà il livello di capitale e lì si vedrà come intervenire.»

Che cosa ha detto Conte?

«Se lo spread si alzasse ancora, e comunque anche se si mantenesse elevato, come ora a questo punto, certo sarebbe chiaramente un problema. Un problema di sistema. Perché paghiamo tanto di interessi.

Dobbiamo augurarci che scenda, abbassiamo tutti i toni e facciamo sistema perché ciò avvenga.»

Quale sia il rimedio proposto da entrambi nel caso in cui lo spread non solo non si abbassasse, ma continuasse pure a salire, non è ben chiaro, visto che i due personaggi che reggono le sorti del Governo, Salvini e Di Maio, sostengono che la legge di bilancio non cambierà di una virgola.

Quello che però è da sottolineare è che c'è qualcuno nel Governo che, al di là della propaganda, invia segnali importanti di razionalità, facendo capire che, comunque, qualche decisione dovrà essere presa, nonostante le rodomontate di Salvini e Di Maio.

Probabilmente venerdì prossimo, dopo la chiusura dei mercati, arriverà anche il giudizio sul debito italiano da parte di Standard & Poor’s. Difficile che possa essere positivo. La prossima settimana, quindi, avremo delle indicazioni di diverso indirizzo da parte del Governo sui termini della manovra? Le dichiarazioni di Conte e Tria sono state un primo passo per consentire al Governo di trovare una scappatoia per rivedere o rimodulare quanto deciso nella manovra precedente? Lo capiremo nei prossimi giorni.