Vacanze finite, rientro al lavoro, bambini che ricominciano la scuola, solita routine di tutto l’anno…ed ecco che tornano la sveglia all’alba, i minuti contati, la pausa pranzo al volo, i ritmi serrati e l’immancabile aumento del livello di stress! 

Se capita, anche senza rendersene contro, di serrare e sfregare i denti tra loro o di svegliarsi al mattino con insoliti dolori ad una porzione del viso, fastidio ai denti e mal di testa, probabilmente durante il sonno sono state scaricate le tensioni della giornata serrando o digrignando i denti! 

“Circa il 30% della popolazione soffre di bruxismo e purtroppo molti pazienti prendono coscienza del problema e decidono di rivolgersi ad uno specialista solo quando ormai i danni sono già avvenuti”, spiega il Prof. Stefano Scavia, responsabile del centro di eccellenza odontoiatrica Odontoaesthetics di Milano 3 (www.odontoaesthetics.it), docente universitario di chirurgia orale rigenerativa, esperto in parodontologia e fondatore della M.I.D.A. (Minimal Invasive Dental Academy).

Vediamo insieme a lui le conseguenze del bruxismo, come prevenirlo e come porre rimedio ai danni che esso ha causato. 

“Dal punto di vista odontoiatrico l’abrasione meccanica delle superfici dentali consuma lo strato di smalto che protegge i denti, favorendo l’insorgenza di carie, l’ipersensibilità a caldo e freddo e modificando strutturalmente ed esteticamente i denti, che si accorciano e si assottigliano. Nei casi più gravi si può anche arrivare ad avere dolori cronici, perdita di vitalità di alcuni elementi a causa dell’eccessiva usura e denti che addirittura si iniziano a muovere per la perdita di supporto osseo.”

“Dal lato gnatologico” spiega il professor Scavia- “viene invece coinvolta l’articolazione temporo-mandibolare (ATM), sollecitata ed affaticata in maniera eccessiva. In tal modo insorgono numerosi problemi come dolori cronici al volto, difficoltà ad aprire la bocca, rumori durante la masticazione, cefalee e tensioni cervicali, fino ad arrivare nei casi più gravi ad avere vertigini, ronzii cronici alle orecchie (acufeni), veri e propri danni articolari e problemi posturali in grado di coinvolgere l’intera colonna vertebrale.”

Fatte queste premesse, nel caso in cui il paziente abbia il dubbio di essere bruxista, il consiglio è quello di rivolgersi ad un dentista specializzato in gnatologia, il quale sarà in grado di diagnosticare la patologia attraverso una visita specialistica condotta con l’ausilio di evolute tecnologie. 

“Così facendo si potrà provvedere a proteggere i denti del paziente con appostiti manufatti personalizzati, realizzati con materiali di nuova generazione, quali byte e placche di svincolo indossabili soprattutto durante le ore notturne. Compito dello gnatologo è anche quello di valutare se ci siano stati o meno danni ai denti e all’articolazione temporo-mandibolare, indirizzando il paziente ai relativi specialisti, come ortodonzista, osteopata, posturologo e protesista.”

Ricordiamo inoltre che in caso di bruxismo la prevenzione è una mossa fondamentale, infatti se il problema viene intercettato sul nascere, un trattamento semplice con dispositivi su misura è spesso sufficiente ad evitare le gravi conseguenze di questa patologia qualora non correttamente trattata. 

>Il prof. Stefano Scavia ci spiega che “dal profilo terapeutico la cura dell’ipersensibilità che spesso caratterizza il paziente bruxista può essere condotta attraverso la ricostruzione dei tessuti gengivali oppure in casi meno gravi ricorrendo all’utilizzo del laser. I danni causati dalla parafunzione contemplano spesso malposizionamento dentale, in questo caso gli allineatori dentali invisibili sono una delle soluzioni più efficaci ed utilizzate. Nei casi invece di perdita irreversibile di struttura dentale, le ricostruzioni dentali addittive rappresentano oggi il trattamento di nuova generazione. Attraverso innovative tecniche e tecnologie è possibile infatti ricostruire i denti ripristinandone il loro stato originarle, migliorandone l’aspetto estetico e ricostruendo il tessuto perso, senza ricorrere a devitalizzazioni o a procedure che sacrifichino ulteriore tessuto naturale.”

“Questi trattamenti ormai fanno parte del flusso di lavoro quotidiano in centri di eccellenza come il nostro, dove il lavoro di team e la sinergia tra i vari specialisti è fondamentale per riportare il paziente ad un perfetto equilibrio tra denti, articolazioni e postura.”