L’età della punibilità
Si sono aggravati i reati compiuti dai minori, complice la difficoltà delle famiglie ma anche i cambiamenti generali dell’intera società.
Si dovrebbe discutere su come arginare e contrastare il problema, utilizzando ad esempio come prima soluzione l’abbassamento dell’età punibile in caso di reato penale? Fino ad ora la capacità di intendere e di volere viene presa in considerazione per gli adulti e valutata di caso in caso dai 14 ai 18 anni.
Se guardiamo le loro azioni, mi sembra che siano tutti capaci di intendere e di volere, anzi sembrano a volte azioni di emulazione o riscatto verso la società.
Al momento esistono pene come permanenza in casa e collocamento in comunità.
Aspettando la riforma sulla giustizia, i primi segnali che si potrebbero dare sono, allontanamento dalla famiglia (che è il perno e causa dei problemi dei ragazzi di oggi), mancanza di comunicazione, di fiducia, genitori egocentrici e poco collaborativi.
Necessario, inoltre, il riassetto delle comunità con educatori professionisti e strutture adeguate, e un impegno dello Stato per maggior fondi.
Dare un forte segnale del tipo anche al di sotto dei 14 anni sei punibile e non tornerai a casa, tutelato dalla famiglia e dal quartiere, potrebbe essere decisivo.
Perché, di base, quello che succede dentro casa è lo specchio della vita fuori.