Mentre a Mykolaiv, secondo quanto riporta il sindaco della città, si è registrato tra l'1 e le 6 dl mattino del 31 luglio il bombardamento più forte di sempre da parte dei russi, che hanno utilizzato anche munizioni a grappolo, un drone ucraino, in base a quanto riferito dal governatore Mykhailo Razvozhaev sui media russi, questa domenica ha colpito il quartier generale della Marina russa a Sebastopoli, in Crimea. 

In questo quadro la Russia ha pubblicato oggi  un documento ufficiale approvato dal presidente Putin  dove definisce la nuova dottrina navale, in cui gli Stati Uniti sono indicati come principale minaccia alla sicurezza del Paese.

"Le principali sfide e minacce alla sicurezza nazionale e allo sviluppo sostenibile della Federazione Russa in relazione ai mari sono: il corso strategico degli Stati Uniti verso il dominio marittimo e la sua influenza globale sui processi internazionali, compresi quelli relativi all'uso di corsie di trasporto e risorse energetiche", si legge nel documento.

La nuova dottrina identifica anche l'espansione delle infrastrutture militari della NATO ai confini russi e il numero crescente di esercitazioni dell'Alleanza atlantica nei mari adiacenti al territorio russo come importanti minacce alla sicurezza.

La nuova dottrina indica i tentativi degli Stati Uniti e dei loro alleati di limitare l'accesso della Russia alle risorse marittime, comprese rotte di trasporto di vitale importanza, e al desiderio degli Stati Uniti di ottenere la schiacciante supremazia della sua Marina.

La nuova dottrina marittima russa prevede di intensificare le attività nell'Artico, suggerisce il documento.

"La nuova dottrina prevede di "diversificare e intensificare l'attività marittima negli arcipelaghi di Spitsbergen, Franz Josef Land e Novaya Zemlya e nell'isola di Wrangel".

La Russia aumenterà le capacità operative della Marina per garantire la sicurezza nazionale e proteggere i suoi interessi nei mari.

"Gli obiettivi strategici della politica marittima nazionale sono i seguenti: aumentare le capacità operative (di combattimento) della Marina per garantire la sicurezza nazionale della Federazione Russa e proteggere i suoi interessi nazionali".

Un altro obiettivo strategico è aumentare l'efficienza della difesa e della protezione dei confini marittimi statali della Federazione Russa.

La nuova dottrina marittima russa prevede lo sviluppo dell'industria cantieristica nell'Estremo Oriente, in particolare per la costruzione di portaerei.

"Sviluppare una moderna industria cantieristica hi-tech in Estremo Oriente progettata per la costruzione di navi di grande tonnellaggio (in particolare, per lo sviluppo dell'Artico) e portaerei avanzate per la Marina".

L'espansione della NATO ai confini russi è inaccettabile nelle relazioni di Mosca. "I piani della NATO di spostare la propria infrastruttura militare vicino ai confini russi e i tentativi dell'alleanza di assumere il controllo globale continuano a essere inaccettabili per la Federazione Russa e rimangono un fattore determinante nelle sue relazioni con la NATO", si legge nel documento.

Come precisa il documento, la politica marittima nazionale della Russia nella regione atlantica si configura tenendo conto dell'esistenza della Nato la cui attività "è finalizzata al confronto diretto con la Federazione Russa e i suoi alleati".  (fonte Agenzia Tass)