In medicina è un fatto frequente, affidarsi al mondo vegetale, con frutti, arbusti, piante, foglie, radici e quant'altro che, una volta opportunamente trattate chimicamente e ricavato il principio attivo che serve, si usano come presidi farmacologici.

Un esempio di ciò è costituito dalla digitale che contiene delle sostanze che l'hanno fatta ritenere molto utile per contrastare l'insufficienza cardiaca.

Su questa falsariga, di recente, si è scoperto che una pianta presente per lo più in California, la yerba santa, eriodictyon californicum, costituirebbe un rimedio molto importante, se non addirittura fondamentale, per la cura dell'Alzheimer, in base ad uno studio effettuato dai ricercatori del Salk Institute e pubblicato sulla rivista scientifica "Redox Biology".

Per i ricercatori, la yerba santa - il cui utilizzo per la cura di alcune malattie è da sempre riconosciuto dai nativi americani - sarebbe in grado di avere effetti neuro protettori e antinfiammatori in grado di contrastare la malattia.