Un giornalista prima minacciato e poi preso a pugni, un virologo inseguito fin sotto casa, politici insultati... il mondo dei novax che adesso si è riqualificato come quello degli anti-greenpass sta scaldano i motori in vista delle manifestazioni annunciate per il 1 settembre contro l'obbligo di possedere il passaporto vaccinale che scatterà da mercoledì per utilizzare i trasporti pubblici a lunga percorrenza come treni, navi, aerei, autobus.
L'obbligo, che rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2021, cioè fino al termine di cessazione dello stato di emergenza, non si applica comunque ai soggetti esclusi dalla campagna vaccinale.
Ad alimentare il no ai vaccini e all'obbligatorietà del green pass, oltre ai novax, vi sono anche le forze organizzate della destra neofascista che colgono qualsiasi occasione come possibilità di acquisire consensi. Così, ad esempio, Forza Nuova per domani ha annunciato blocchi alle stazioni.
Così, mentre il Garante della Privacy ricorda il rischio sanzioni a coloro che in rete diffondono e invitano a diffondere indirizzi e cellulari di medici, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni, i politici, a loro modo indicano soluzioni e ricette al possibile stato di agitazione permanente che potrebbe crearsi fin da domani.
Per il presidente del Veneto, il leghista Zaia, "la protesta deve essere difesa, ma non si può arrivare a interrompere un pubblico servizio. Il clima si è inasprito, la convivenza è sempre più difficoltosa. Io dico che se tu non ti vuoi vaccinare perché hai paura che ti possa far male, fermati lì. Non trovare giustificazioni e non pensare che tutti quelli che sono vaccinati siano teleguidati. Non si offenda nessuno... ma se abbiamo l'80% di ricoverati in terapia intensiva che non sono vaccinati, vuol dire che se si fossero vaccinati noi avremmo l'80% di ricoverati in meno. Non sono convinto che la soluzione sia l'obbligatorietà del vaccino o far pagare le cure a chi non si è vaccinato, ma ci si deve incontrare a metà strada. Non può essere che la maggior parte dei cittadini si vaccina e una parte minore che non lo fa pretenda poi di dettare le regole".
Dalla sinistra radicale, come ci confermano le parole del parlamentare Sandro Ruotolo, si chiede invece il pugno duro alla ministra dell'Interno:
"Le manifestazioni dei No vax, No Mask, No Tamp e da ultimo dei No Green Pass ci raccontano che non si tratta più solo di odio in rete, ma negli ultimi giorni, di episodi di violenza fisica con minacce e aggressioni a giornalisti, medici, scienziati. C'è un crescendo che allarma e ci induce a chiedere al ministro Lamorgese la massima attenzione e vigilanza.C'è una questione di sicurezza e di agibilità democratica: Saverio Tommasi (Fanpage.it), Antonella Alba (RaiNews 24) , Francesco Giovannetti (Repubblica Tv) sono solo alcuni dei cronisti malmenati. Nel mirino anche l'infettivologo dell'ospedale San Martino, Matteo Bassetti, inseguito e minacciato fin sotto casa e il direttore sanitario dell'Istituto Galeazzi di Milano Fabrizio Pregliasco, vittima di stalking telefonico. Addirittura c'è stato l'assalto al gazebo dei 5 Stelle a Milano, senza dimenticare l'incendio doloso appiccato al portone dell'ingresso principale dell'Istituto Superiore di Sanità.Non c'entra nulla l'articolo 21 della Costituzione e il manifestare la propria opinione. Qui si tratta di violenza e basta. Sembra che ci sia una regia precisa, una accurata raccolta d'informazioni sugli obiettivi da colpire, un'organizzazione con gruppi social e canali chat dedicati per coordinare le azioni da portare avanti. Come l'annunciato blocco delle stazioni ferroviarie programmato per domani in coincidenza con l'entrata in vigore del Green Pass per viaggiare.Occorre che il Viminale dia un segnale inequivocabile in tutto il Paese contro l'avanzata di un'ondata di violenza generalizzata. Non bisogna sottovalutare questo fenomeno soprattutto alla luce della presenza tra i manifestanti di personaggi e gruppi dell'estrema destra e di esponenti di formazioni come Forza Nuova che si proclamano fascisti del terzo millennio".