L'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC / WTO) ha rivisto al ribasso in modo drastico le previsioni per gli scambi globali di merci, passando da una crescita solida a un preoccupante declino.
Secondo il report rilasciato questo mercoledì, il commercio internazionale potrebbe subire una contrazione dello 0,2% nel 2025, rispetto alle stime, sulla base delle norne in corso da inizio settimana. La causa principale? L'inasprimento dei dazi statunitensi e le ripercussioni globali, che rischiano di innescare la crisi più grave dal picco della pandemia di COVID-19.
Il Direttore Generale dell'OMC, Ngozi Okonjo-Iweala, ha espresso profonda preoccupazione durante una conferenza stampa a Ginevra: "La contrazione degli scambi è motivo di allarme. Le tensioni commerciali potrebbero destabilizzare non solo i mercati finanziari, ma interi settori economici". A pesare sono soprattutto le misure adottate dall'ex presidente USA Donald Trump, che ha imposto dazi aggiuntivi su acciaio, automobili e altri prodotti, scatenando una guerra commerciale con la Cina. Le tariffe reciproche hanno superato il 100%, con ritorsioni a catena.
Se gli Stati Uniti reintrodurranno i dazi più elevati, la crescita del commercio globale di merci potrebbe subire un taglio di 0,6 punti percentuali, aggravato da un ulteriore 0,8% per gli effetti di ricaduta. Il risultato? Un calo complessivo dell'1,5%, il più netto dal 2020. "Una contrazione del PIL mondiale sarà inevitabile, con conseguenze gravi per i Paesi in via di sviluppo", ha avvertito Okonjo-Iweala.
Il timore più grande del WRO è la separazione economica tra Stati Uniti e Cina. Gli scambi bilaterali potrebbero crollare dell'81%, arrivando al 91% senza le esenzioni recenti (come quelle per gli smartphone). "Un disaccoppiamento geopolitico dividerebbe l'economia globale in due blocchi isolati, con un calo del PIL mondiale del 7% nel lungo termine", ha spiegato il Direttore Generale. Settori come tessile, abbigliamento ed elettronica vedrebbero altri Paesi sostituire gli USA, con aumenti delle esportazioni cinesi fino al 9% fuori dal Nord America.
Anche il commercio di servizi, nonostante l'assenza di dazi diretti, subirebbe contraccolpi. La domanda per trasporti e logistica si indebolirebbe, mentre l'incertezza frenerebbe viaggi e investimenti. L'OMC prevede una crescita modesta del 4% nel 2025 e 4,1% nel 2026, ben al di sotto delle attese.
Il quadro negativo segue un 2024 relativamente robusto, con una crescita del 2,9% per le merci e del 6,8% per i servizi. Tuttavia, l'agenzia ONU per il commercio stima un rallentamento della crescita economica globale al 2,3%, alimentato da tensioni e incertezze.