"Bisogna salvaguardare il campionato, ma anche il merito sportivo. Non ha senso far giocare i Primavera: le nostre sono misure prese in fretta e furia. Guardiamo all'esempio della Premier League: i contagi in Inghilterra erano molto alti ma hanno salvaguardato il campionato e allo stesso tempo il merito sportivo: se i positivi sono troppi, la partita si rinvia e si recupera. Stiamo varando delle misure che secondo me sono fatte in modo un po' affrettato, quando c'era tutto il tempo per metterle a punto. Abbiamo avuto il campionato italiano fermo, mentre la Premier ha giocato un bellissimo boxing day, pur rimandando alcune partite. Per inciso, io ero e sono convinto che andasse fatto anche in Italia, quando l'abbiamo fatto era bello e secondo me andava continuato per farlo diventare un'abitudine.In ogni caso la Premier ha deciso intelligentemente, quando i contagi già erano oltre i 100 mila e poi 200 mila al giorno, di salvaguardare il campionato. La Premier equivale alla serie A, anzi peggio, perché hanno più date di noi, avendo una Coppa di Lega in più... Comunque, tornando a noi, non è giusto fare giocare una squadra a tutti i costi se non ha i giocatori: non ha senso dire che devono giocare anche i Primavera nati entro il 2003. Non a caso un campionato come la Premier più avanti di noi, anche per valore economico, ha preso altre decisioni. Appiattirsi sulle norme Uefa è sbagliato, perché la Uefa deve conciliare le esigenze di molti campionati e non ha altre date da utilizzare. Ci vogliono comunque delle regole chiare per cui, come in Premier, la Lega decide se una partita si gioca o no, in relazione al numero dei positivi. Altrimenti non salvaguardi il merito sportivo". 
Questo lo sfogo espresso all'agenzia Ansa dal Presidente del Torino, Urbano Cairo, a commento della decisione del Consiglio di Lega sull'emergenza Covid del 5 gennaio, a cui è seguita una nota ufficiale il giorno successivo, che ha imposto ai club di Serie A l'obbligo di disputare le partite di campionato e Coppa se ci siano almeno 13 giocatori (tra cui un portiere) della prima squadra e della Primavera (sempre se maggiorenni) risultati negativi ai test per rilevare il Covid-19.

"A seguito della pubblicazione del “regolamento” odierno - dice la nota del Consiglio di Lega -  prevale la fiducia di poter disputare tutti gli incontri della prossima giornata del 9 gennaio, superando finalmente la confusione generata dai provvedimenti delle ASL". 

Pertanto, a meno di ulteriori novità, le partite della seconda giornata di Serie A Cagliari-Bologna, Torino-Fiorentina e Udinese-Atalanta si giocheranno ugualmente con Bologna, Torino e Udinese che dovranno schierare la formazione Primavera. Infatti,  Bologna, Torino e Udinese sono state fermate dalle rispettive Asl che hanno messo in quarantena fino al 9 gennaio l'intero gruppo squadra (giocatori comunque non positivi).

Probabilmente diversa la situazione della Salernitana, impegnata nel prossimo turno contro il Verona, per la quale i termini della quarantena dovrebbero consentire la trasferta dei giocatori non positivi... oggi ne è stato rilevato un altro.

Adesso non resta che attendere conferme e vedere come andrà a finire.


Crediti immagine: Comunicato stampa Torino FC