Nel pomeriggio, il Quirinale aveva diffuso tramite le agenzie la seguente nota: "In riferimento a ricostruzioni apparse sulle agenzie di stampa il Quirinale fa presente che non risponde a verità la circostanza che il presidente Mattarella abbia invitato la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle a incontrarsi, né che abbia rivolto inviti di questo genere ad altri partiti".

Una precisazione per ricordare all'opinione pubblica la terzietà del suo ruolo ed il fatto che in questo momento, Mattarella è solo arbitro della situazione e non artefice di manovre di palazzo per mascherare un suo governo che da tecnico diventasse poi politico.

Dopo aver concluso le consultazioni del 7 maggio con l'incontro con la presidente del Senato Casellati, Mattarella si è presentato ai giornalisti per riassumere lo stato delle cose.

Ha ricordato che dalle urne sono emerse tre forze politiche, di cui nessuna ha però la maggioranza per governare. Un dato di fatto confermato dalle consultazioni svolte da lui e dai presidenti di Camera e Senato. Nessuna delle varie forze, per motivi diversi, ha la possibilità di trovare un accordo per dar vita ad un governo politico.

Quindi, sarà Mattarella a formare un nuovo governo, indispensabile perché quello attuale presieduto da Gentiloni è dimissionario in quanto espressione del Parlamento precedente e, in caso di elezioni, sarebbe rappresentante di una parte politica senza avere avuto un mandato dalla maggioranza degli elettori.

Per tale motivo, già all'inizio delle consultazioni, Mattarella aveva fatto presente alle forze politiche che l'ipotesi di un governo di minoranza non sarebbe stata presa in considerazione in alcun caso. E questo lo ha sicuramente ricordato in mattinata anche alla coalizione di centrodestra, nonostante che Salvini, con la sua dichiarazione, avesse lasciato pensare che vi potesse essere qualche possibilità in tal senso.

Pertanto, Mattarella formerà un governo "neutrale, di servizio" i cui componenti non si candideranno alle prossime elezioni e che avrà il compito di traghettare il Paese alle prossime elezioni, salvo dimettersi all'istante nel caso in cui, nel frattempo, le forze in Parlamento trovassero un accordo e decidessero di dar vita ad un governo politico.

L'auspicio del presidente della Repubblica, espresso in forma di appello ai partiti, è quello che venga data la fiducia a questo governo perché possa lavorare fino a dicembre per licenziare la manovra di bilancio. Quindi, si andrebbe di nuovo a votare... nel 2019.

In caso contrario, cioè se il governo nominato dal Presidente non ricevesse la fiducia, si andrà a votare in estate o al massimo, altro auspicio di Mattarella, in autunno. I tempi tecnici impediscono un voto a giugno.

Quali sono i pericoli per un voto a breve termine? Il rischio che l'attuale stallo possa ripetersi nuovamente anche dopo le nuove elezioni, ed il rischio che la manovra di bilancio possa non essere fatta. In tal caso, si avrebbe la certezza che scattino le tutele per la salvaguardia dei conti che prevedono l'aumento dell'Iva, un'innalzamento dei prezzi ed un peggioramento dell'economia e delle condizioni degli italiani... senza dimenticare le possibili conseguenze della speculazione finmanziaria nei confronti del debito pubblico del nostro Paese.

In attesa di conoscere i nomi che Mattarella ha scelto per formare il nuovo esecutivo, possiamo avere già un quadro di come i principali partiti lo accoglieranno.


Movimento 5 Stelle

"Noi da oggi ci mettiamo in campagna elettorale - ha dichiarato Luigi Di Maio - e andiamo a raccontare agli italiani questi due mesi di bugie e di cinismo delle forze politiche. E sono sicuro che questa volta gli italiani ci daranno il segnale forte e daranno un segnale fortissimo alle altre forze politiche per farci governare da soli. Dopotutto eravamo dati al 29% nelle ultimi elezioni politiche e invece siamo arrivati al 33%. Adesso siamo dati al 35%, il 40% è a portata di mano. Andiamo a governare da soli perché questi signori hanno dimostrato non solo di essere irresponsabili, ma di volere una sola cosa: che il Movimento 5 Stelle non arrivi al Governo."

Di Maio, dopo aver parlato con Salvini, ha dato anche una data per le elezioni: l'8 di luglio, pur ricordando che sarà poi Mattarella a dire l'ultima parola in proposito.


Lega

Matteo Salvini: "Mattarella vuole un governo neutrale? Per carità, serve un governo coraggioso, determinato e libero, che difenda in Europa il principio PRIMA GLI ITALIANI, che difenda lavoro e confini, altro che governino per tirare a campare. Per me, o si cambia o si vota!
Conto su di voi."


Partito Democratico

Oltre a lanciarsi pubblicamente in ricostruzioni fantascientifiche su quanto accaduto dal 4 marzo in poi, il Pd sembra anche aver "ragionato" su che cosa fare in caso di elezioni a breve. Paolo Gentiloni sarebbe il candidato premier, il congresso del partito verrebbe rinviato a dopo le elezioni, tra ottobre e dicembre, ed una commissione verrebbe incaricata di creare le liste elettorali.


Da un ritorno alle urne a breve ne avrebbero da perdere Forza Italia e Partito Democratico. Pertanto, da costoro è ben evidente che ci sarà tutto l'interesse ad esprimere la fiducia al nuovo governo. Ma i numeri non bastano. Berlusconi e Renzi devono riporre ogni speranza in Salvini per riuscire ad andare alle urne almeno il prossimo anno. Impresa, al momento, che parrebbe impossibile... anche se non bisogna mai dimenticare che siamo in Italia.