La raccolta di firme indirizzata al ministro della giustizia Alfonso Bonafede, che nei prossimi giorni incontrerà i genitori di marco, è stata lanciata dopo la sentenza dell’Appello che ha rivisto la sentenza al primo grado con una condanna a 5 anni per Antonio Ciontoli, invece che 14.

La petizione è arrivata oltre le 300.000 firme sul sociale per firmare la giustizia di Marco Vannini, La petizione si trova online su change.org diretta alla procura di Civitavecchia e al ministro Alfonso Bonafede lanciata dopo la sentenza d’Appello sulla morte di Marco Vannini. La scelta dei tanti cittadini di sottoscrivere la petizione per giustizia di Marco Vannini dopo la sentenza di Antonio Ciontoli e la pena ridotta dai 14 a 5 anni, il militare di carriera che ha esploso “accidentalmente” il colpo di pistola verso marco quella sera del 17 Maggio 2015, sotto accusa l’intera famiglia Ciontoli: La moglie Maria Pezzillo e i figli Martina e Federico Ciontoli per cui i giudici hanno confermato a 3 anni di carcere.

La sentenza d’Appello per Vannini

I giudici d’Appello hanno giudicato Ciontoli responsabile di omicidio colposo e non di omicidio preterintenzionale, da qui la diminuzione della pena. È stata accolta la tesi della difesa che ha giudicato la condotta del Ciontoli irresponsabile ed egoista, ma anche dettata dalla convinzione che marco non fosse in pericolo di vita. Dopo lo sparo si è prodotta una catena di omissioni che hanno condotto tutta la famiglia, che avrebbe portato alla morte il giovane 20enne e che si sarebbe potuto salvare se l’allarme fosse stato tempestivo, ed i Ciontoli avrebbero detto tutta la verità.

La battaglia di Mamma Marina

I Genitori del ragazzo, Valerio Vannini e Marina Conte, hanno spiegato di voler continuare la loro battaglia di giustizia per il figlio. Dopo la rabbia in tribunale di mamma Marina, hanno annunciato che incrosteranno il ministro Alfonso. E di essere pronti a ricorrere anche verso la corte di Giustizia Europea “ Se la cassazione non sarebbe pronta a ribaltare la sentenza d’Appello, io e mio mariti siamo pronti a rivolgerci verso la Corte Europea dei diritti dell’uomo”. È probabile che i legali della famiglia Vannini, come hanno detto a Terzo Grado, chiederanno l’annullamento del processo e di ricominciare dal primo grado di giudizio.