La Cgil ed il suo centro studi, la Fondazione Di Vittorio, martedì 2 novembre hanno realizzato il convegno dal titolo "Salari e occupazione in Italia", in occasione del quale hanno presentato un omonimo rapporto curato dal ricercatore della Fdv, Nicolò Giangrande.

Di cosa si tratta? Di uno studio che confronti i livelli salariali e occupazionali dell'Italia con quelli dei vari Paesi europei in relazione al contesto dell'emergenza pandemica, che ha innescato tre tipi di crisi che si sono manifestate contemporaneamente: emergenza sanitaria, sociale ed economica. 

Notevoli le differenze tra la situazione del nostro Paese e quella del resto d'Europa.

Per quanto riguarda il livello dei salari, “il calo è generale e riguarda tutta Europa, ma in Italia è stato più forte (l'andamento più grave della pandemia in Italia nel 2020 da solo non giustifica)".

Nell'Eurozona la massa salariale è calata del -2,4%; in Italia del -7,2%. Le misure di sostegno hanno attutito in parte questa dinamica, in particolare per un ruolo molto positivo dei sostegni decisi (+17,3 miliardi di euro rispetto al 2019) e sull'occupazione (Eurozona -1,3% e Italia -1,7%) per la funzione positiva del blocco dei licenziamenti e il collegato uso così ampio della cassa integrazione.

Per i salari italiani un altro record negativo riguarda l'addensamento nelle basse qualifiche professionali, nei due raggruppamenti più bassi della distribuzione dell'occupazione dipendente per gruppi professionali, l'Italia ha il 34% degli occupati contro il 27,8% dell'eurozona.

Dati preoccupanti anche quelli sull'occupazione e sul confronto tra i diversi tipi di mercato del lavoro.

In sintesi: 3 milioni di precari, 2,7 milioni di part-time involontari, 2,3 milioni di disoccupati ufficiali (dalla Fondazione Di Vittorio stimati in quasi 4 milioni come disoccupazione sostanziale), mentre il décalage salariale che comunque è previsto in strumenti preziosi di tutela, come gli ammortizzatori sociali, propone uno spaccato davvero troppo alto, ingiusto e insostenibile, di lavoro povero che riguarda il nostro Paese (fonte Collettiva).