A maggio, il mercato del lavoro italiano ha registrato un aumento sia degli occupati sia dei disoccupati, mentre cala il numero degli inattivi. Questo scenario riflette un'accelerazione nella partecipazione al mercato del lavoro, con segnali contrastanti ma indicativi di un dinamismo crescente.
Su base mensile, gli occupati aumentano dello 0,3%, pari a +80mila unità. A beneficiare di questa crescita sono uomini e donne, lavoratori autonomi e dipendenti permanenti, soprattutto nella fascia d'età over 50. Tuttavia, calano i lavoratori a termine e gli occupati nelle fasce d'età più giovani. Il tasso di occupazione sale al 62,9%, con un incremento di 0,2 punti percentuali.
Su base annua, l'incremento degli occupati è ancora più evidente: +1,7%, pari a +408mila persone. L'aumento è spinto dai dipendenti permanenti (+388mila) e dagli autonomi (+175mila), mentre i lavoratori a termine calano drasticamente (-155mila).
Anche il numero di persone in cerca di lavoro è in crescita: +7,1% su base mensile, pari a +113mila unità. L'aumento interessa entrambi i sessi e tutte le fasce d'età. Il tasso di disoccupazione sale così al 6,5% (+0,4 punti), con un preoccupante balzo del tasso giovanile al 21,6% (+1,7 punti).
Su base annua, la crescita è più contenuta (+0,9%, pari a +15mila persone), ma conferma un trend di riattivazione sul fronte della ricerca occupazionale.
Il dato più confortante arriva dagli inattivi (15-64 anni), che calano dell'1,4% su base mensile, ovvero 172mila persone in meno fuori dal mercato del lavoro. Il tasso di inattività scende così al 32,6% (-0,5 punti). Il calo riguarda uomini e donne e tutte le fasce d'età.
Nel confronto con maggio 2024, il numero degli inattivi diminuisce ancora più nettamente: -2,6%, pari a -320mila unità. Questo indica una crescente propensione alla partecipazione attiva, sia in termini di occupazione che di ricerca di lavoro.
A maggio 2025, sia per gli uomini che per le donne aumentano i tassi di occupazione e disoccupazione, mentre cala l'inattività. Su base annua, il tasso di occupazione cresce per entrambi i generi (+0,9 punti per gli uomini, +0,7 per le donne). Tuttavia, mentre il tasso di disoccupazione maschile sale (+0,2 punti), quello femminile cala (-0,4 punti). La tendenza a una maggiore partecipazione femminile è confermata dal calo dell'inattività tra le donne (-0,5 punti).
L'aumento degli occupati è trainato dai contratti stabili: i dipendenti permanenti crescono dello 0,4% e gli autonomi dello 0,3%. In calo, invece, i dipendenti a termine (-0,2%). Su base annua, il trend è ancora più netto: +2,4% per i permanenti, +3,5% per gli autonomi, -5,5% per i contratti a termine. Il lavoro stabile prende quindi il sopravvento sul precariato.
La fascia 15-34 anni mostra segnali preoccupanti: cala il tasso di occupazione e cresce quello di disoccupazione. Le altre classi d'età, invece, registrano un aumento dell'occupazione e una diminuzione dell'inattività. Su base annua, i giovani 15-24 anni perdono terreno: occupazione in calo, disoccupazione e inattività in aumento.
Al contrario, le fasce 25-34 e over 50 si dimostrano più solide, mentre i 35-49enni restano in una posizione intermedia, con un tasso di disoccupazione in crescita.
Il quadro di maggio 2025 segnala un mercato del lavoro in movimento: cresce l'occupazione, aumentano i disoccupati (ma perché più persone cercano lavoro) e cala l'inattività. Tuttavia, le criticità restano: la disoccupazione giovanile è in netto peggioramento, i contratti a termine continuano a diminuire, e il peso della precarietà si sposta verso un nuovo equilibrio fatto di lavoro autonomo e contratti stabili.
La sfida ora è consolidare questa tendenza verso l'occupazione stabile, riducendo il divario generazionale e migliorando l'accesso al mercato del lavoro per i più giovani.