Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, e Marco Perduca, del Partito Radicale, si confrontano sui diversi aspetti controversi della legalizzazione delle droghe leggere: dai possibili vantaggi economici per la collettività alla sottrazione di quote di mercato alla criminalità organizzata, dal diverso grado di dannosità tra droghe leggere e droghe pesanti alla questione relativa all’aumento di consumo di droga connesso alla sua legalizzazione.
Se, per Perduca, regolamentandone produzione, consumo e commercio, la mariujana sarebbe tolta dal mercato nero gestito dalla criminalità organizzata (le droghe sono, con la proibizione, “il bancomat della criminalità organizzata”) e consentirebbe una tassazione trasparente e l’aumento delle entrate statali, per Gasparri, in questo quadro, bisogna tener conto dei costi sanitari e sociali determinati da una maggiore diffusione delle droghe. Inoltre, la criminalità concentrerebbe la sua attività in altri settori, più dannosi e redditizi, come le droghe pesanti: “se si legalizzassero le droghe leggere, la criminalità sarebbe spinta a spacciare ancora di più droghe pesanti, a meno che non si legalizzino tutte le droghe – in un mondo assolutamente folle. Quindi, la mafia, la criminalità, dovrebbe semplicemente diversificare il mercato”.
Sulla questione della dannosità delle droghe leggere, Perduca sostiene che i derivati della cannabis possono essere trattati più come il tabacco che come delle sostanze tossiche: “un'assunzione individuale di un qualcosa può avere delle ripercussioni differenti. Ciò non toglie che, anche qui, non poter controllare la qualità del prodotto sicuramente non aiuta la possibile pericolosità o complicazione che questa può avere per gli individui che la assumono”. Gasparri, invece, mette in guardia contro la banalizzazione degli effetti delle droghe leggere: il fatto che le droghe pesanti abbiano un danno maggiore non rende le droghe leggere non dannose o benefiche.
Ancora, per Perduca cinquant'anni di proibizione non solo non hanno diminuito il consumo e la produzione delle droghe 'classiche', ma hanno anche permesso la nascita di centinaia di nuove droghe chimiche. In Colorado, invece, dopo la legalizzazione, il consumo è rimasto stabile. Di diverso avviso l’on. Gasparri, per il quale la proibizione è indispensabile, poiché evidenzia la negatività della droga: la legalizzazione farebbe aumentare la platea di potenziali consumatori di droghe (“è legale, si può fare non fa tanto male. Questo sarebbe il messaggio che passerebbe”), anche di quelle pesanti.
Infine, mentre per Perduca il sessanta percento degli italiani, più o meno in tutti i gruppi di età e di orientamento politico, è favorevole almeno della legalizzazione della cannabis, Gasparri sostiene che c'è una forte consapevolezza nella società italiana della negatività della droga, che cresce drasticamente tra coloro i quali sono usciti dalla dipendenza.