I commentatori svizzeri, alla fine dei primi 45 minuti, avevano individuato il problema del perché la loro nazionale stesse soccombendo 2-0 contro il Portogallo: la responsabilità era da attribuire allo schieramento tattico scelto dal CT Murat Yakin che aveva preferito la difesa a tre, invece dello schieramento classico elvetico che prevede la difesa a quattro.

Una scelta a dir loro incomprensibile, anche in funzione del fatto che tre centrali di difesa erano sprecati per marcare l'unica punta centrale messa in campo dai portoghesi.

Al rientro in campo Yakin sembra averli ascoltati... schierando così una formazione con due centrali difensivi e due esterni. Il guaio per la Svizzera, però, è che il Portogallo continua ad andare in gol e stavolta lo fa nel giro di pochi minuti dal rientro dagli spogliatoi, al 51' e al 55'.  E nulla vale l'aver accorciato le distanze al 58' con Akanji, con quello che sarà il gol della bandiera per i rossocrociati, perché i lusitani segneranno di nuovo al 67' e al 92', in pieno recupero: 6-1 il risultato finale.

Per il Portogallo sono andati in gol  Pepe (33'), Guerreiro (55') e Leao (90'+2), mentre sono ben tre le reti realizzate dal migliore in campo, Goncalo Ramos (17', 51', 67'), colui che ha giocato al posto di Cristiano Ronaldo, lasciato in panchina da Fernando Santos, anche se non è dato sapere se per scelta tecnica o disciplinare, dopo le rimostranze per la sostituzione nel match precedente. Ronaldo, entrato in campo nell'ultimo quarto d'ora non ha però inciso sul match... a differenza di quanto fatto da Leao, anche per lui in campo solo uno scampolo di partita. 

Ai quarti di finale, il Portogallo incontrerà il Marocco.