Il traguardo dei 100mila contagi da Coronavirus è stato raggiunto questo venerdì. In questo momento il numero preciso è arrivato 100.656. Ma il problema non è più solo cinese, visto che il 20% delle persone che hanno contratto il virus risiede in quasi un centinaio di Paesi in ogni parte del mondo.

Va comunque aggiunto anche che il numero dei guariti è arrivato a superare i 55mila, mentre sono finora "solo" 3.411 le persone decedute, il 3,4% del totale. Riguardo quest'ultimo dato non va dimenticato che viene calcolato in base al numero delle persone sottoposte a test e risultate positive. Pertanto, è quasi certo che il tasso di mortalità sia molto inferiore al dato riportato, dato che è altrettanto certo che in questo momento vi siano in circolazione persone contagiate che non hanno e non avranno alcun sintomo e non sapranno mai di esser state dei "malati" di Covid-19. 

Una considerazione che potrebbe anche portare a far ritenere che questa epidemia non sia altro che una epidemia influenzale che, nei casi più seri, necessita l'intervento di cure particolari, perché non può essere debellata con dei "semplici" antibiotici. Ma se a livello mondiale si è deciso che il tipo di risposta deve essere quello di contenere il più possibile la diffusione del virus, probabilmente sarà la decisione giusta.

Corea del Sud, Iran e Italia sono i Paesi dove il virus è più diffuso ma, come era prevedibile, adesso anche altre nazioni dove alto è il volume del traffico di persone e merci iniziano a registrare un significativo aumento nel numero di contagi, oltre ai primi decessi. Così, mentre l'OMS, tramite le parole del direttore regionale per l’Europa, Hans Kluge, elogia pubblicamente il comportamento del governo italiano per le misure prese per gestire l'emergenza coronavirus, le autorità di Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti (solo per fare qualche esempio) giornalmente vedono aumentare i casi di contagio a causa delle persone che si rivolgono agli ospedali per farsi curare. Se poi iniziassero ad effettuare campagne di test a tappeto per verificare l'estensione del contagio, si accorgerebbero che i loro numeri non sarebbero diversi da quelli dell'Italia. Negli Stati Uniti, su 200 casi di contagio, sono 12 le persone decedute.

Nelle ultime ore, è scoppiata anche l'emergenza navi da crociera, con i porti che negano loro l'attracco. Infatti, dopo che a bordo della Grand Princess, della P&O, un passeggero è morto ed altri sono stati riscontrati positivi al virus, il governatore della California ha negato al transatlantico, con 3500 persone a bordo, l'ingresso nel porto di San Francisco.

In Thailandia, stessa sorte alla nave da crociera Costa Fortuna, che ha 173 italiani a bordo, a cui è stato vietato l'attracco nel porto di Phuket.