Lo sblocca cantieri che serve a sbloccare i cantieri bloccati è stato sbloccato. Questa è la notizia del pomeriggio di martedì che sancisce, almeno per qualche ora, la tregua tra 5 Stelle e Lega, in attesa che Salvini trovi un nuovo argomento per far cadere il Governo... naturalmente con la possibilità di dar poi la colpa ai 5 Stelle.
Dopo la telefonata che ha sbloccato la situazione... e l'iter di conversione del decreto in legge, è arrivata pure la dichiarazione dei capigruppo al Senato - dove il provvedimento è in discussione - di 5 Stelle e Lega, Massimiliano Romeo e Stefano Patuanelli, che hanno fatto sapere che metteranno in votazione "un emendamento che prevede la sospensione di alcuni punti rilevanti del codice degli appalti per due anni, in attesa di una nuova definizione delle regole per liberare da inutile burocrazia le imprese. Saranno anche garantite le soglie già in vigore per i subappalti e salvaguardati gli obblighi di sicurezza per le imprese".
Da capire, nelle prossime ore, chi tra Di Maio e Salvini abbia sbracato rispetto alle dichiarazioni di partenza. Certo è che se il nuovo emendamento prevede la sospensione di alcuni punti rilevanti del codice degli appalti per due anni, par di capire che a calar le braghe sia stato Di Maio. Non rimane che attendere le prossime ore per scoprirlo leggendo in dettaglio il contenuto dell'emendamento che verrà messo in votazione.
Nel caso venisse interpretato come un dietro front ai niet delle scorse ore, per Di Maio potrebbe (ri)crearsi un problema interno con i propri parlamentari, almeno quelli che oramai vedono Roberto Fico come alternativa più che credibile per guidare la riscossa del Movimento e che appaiono sempre meno pazienti e condiscendenti nei confronti dell'ex bibitaro del San Paolo, come dimostra questo promemoria postato su Facebook dalla senatrice 5 Stelle Paola Nugnes...
«Innanzitutto andrebbe spiegato che Di Maio non era ancora mai stato eletto capo politico. - Come mai eletto?... - Certo, a settembre 2017 non fu eletto capo politico del m5s ma solo "capo politico della forza che porta il programma elettorale" e questo ce lo chiedeva la legge elettorale, come Beppe Grillo ci dovette spiegare e specificare sul blog, viste le sollevazioni di chi diceva, "Noi non abbiamo capi politici".Infatti l'associazione era ancora quella dello statuto 2009, quella senza capi politici, per intenderci... SOLO nel dicembre 2017 il nuovo statuto, redatto dallo studio Lanzarone, che abiura quello precedente del 2009, stabilisce che Di Maio è capo politico del m5s, ed ufficializza l'obbligo di avvalersi dei servizi dell'associazione Rousseau.Questo avviene tra tre persone, davanti ad un notaio.Diciamo che con la votazione su Rousseau, di ieri l'altro, per la prima volta Di Maio è stato eletto capo politico dell'associazione di cui allo statuto attuale 2017 e MAI prima...Infine, ma non per ultimo, il regolamento impedirebbe al capo politico di indire votazioni su se stesso medesimo!»