Chiesta l'assoluzione degli imputati perché il fatto non sussiste.

Dopo 11 anni la vicenda (Chernobyl) dei terreni contaminati nel Vallo di Diano potrebbe chiudersi con un nulla di fatto. Agli inizi di marzo sarà emessa, con molta probabilità, una sentenza da tanto attesa ma, non farà luce sulla reale circostanza che resterà per sempre interrata.

Se da un lato c’è sete di giustizia, dall’altro forse mancano le prove certe e schiaccianti per considerare dal punto di vista processuale l’operazione Chernobyl un vero e proprio “disastro ambientale”. Lo dimostrano i fatti, lo dimostrano soprattutto i tempi del processo che stanno esaurendosi senza dar luce a quella che tutti profetizzano come una verità scritta ma, ahimè mai provata fino in fondo.

Terreni contaminati da rifiuti pericolosi si ma, da quello che si evince dalle varie relazioni depositate in procura non tossici. Un processo anomalo dunque che, rischierebbe di bypassare lo scudo dello Stato il quale almeno a oggi, non potrebbe dimostrare l’avvenuto reato ipotizzato in partenza ma, si dovrebbe accontentare di semplici contorni di relativa importanza. Meglio prescrivere dunque, così come fu per l’operazione Cassiopea, simile sotto vari aspetti a Chernobyl.

L’operazione Cassiopea, un imponente traffico e smaltimento illecito di rifiuti sulla rotta nord-sud, ed in particolare di rifiuti pericolosi provenienti dal Veneto, dalla Lombardia, dal Piemonte e dalla Toscana verso le province casertane. Il procedimento summenzionato, sebbene fossero state effettuate lunghe e complesse indagini, si è concluso, dal punto di vista processuale in un "nulla di fatto", essendo stata emanata una sentenza di non doversi procedere per maturata prescrizione dei reati.

Questa in sintesi la storia dell’operazione Cassiopea, simile sotto certi punti di vista all’operazione Chernobyl. Pochi elementi, solo supposizioni, anzi, su alcuni siti individuati dalla stessa procura, i carotaggi e le analisi effettuate, escluderebbero elementi di tossicità dei rifiuti sversati.

Seguiremo gli sviluppi.