L'andamento del Pil dell'Unione europea nel secondo trimestre 2020
Dopo la pubblicazione dei dati sul Pil dell'eurozona, si è scoperto che in Europa è la Spagna ad aver registrato la maggiore flessione nel secondo trimestre dell'anno con il -18,5% nel periodo aprile-giugno, dopo la diminuzione del -5,2% già registrata nei tre mesi precedenti.
Quello fatto segnare dalla Spagna, come detto, è stato il risultato peggiore riscontrato nella zona euro, che complessivamente, nel periodo aprile - giugno, ha visto crollare il prodotto interno lordo del -12,1%.
Se può consolare, anche l'economia francese è stata gravemente colpita, facendo peggio pure dell'Italia, con un calo del Pil nel secondo trimestre del -13,8%. Un calo che, secondo quanto comunicato dall'Istat francese, è dovuto in gran parte al mese di aprile, mentre a maggio e giugno, con l'allentamento delle restrizioni, l'attività economica ha ripreso a crescere, seppur ben al di sotto del normale.
Da non dimenticare neppure che anche il Pil tedesco ha avuto una riduzione a due cifre nel secondo trimestre, facendo segnare un -10,1%.
Il Pil italiano, come comunicato dall'Istat ieri, nello stesso periodo ha subito una contrazione del -12,4%, pertanto, visti i risultati di Francia e Spagna, non così male come ci si poteva attendere... oltretutto in linea con l'Ue nel suo complesso, dove la riduzione media del Pil è stata del -11,9%.
Eurostat ha dichiarato che le contrazioni riscontrate nell'ultimo trimestre sono state le più alte dal 1995, primo anno in cui sono iniziati i rilevamenti comunitari.
Se paragonato al dato europeo, il -9,5% tra aprile e giugno degli Stati Uniti non è così drammatico, anche se, sommato a quello del primo trimestre, indica un andamento annuale del Pil per il 2020 pari al -32,9%. Ma il problema degli Stati Uniti è che la forte ripresa del contagio, con un andamento superiore al 100% rispetto a quello registrato in primavera e le nuove inevitabili chiusure finiranno per influenzare negativamente il Pil statunitense anche per il terzo trimestre.
Da quantificare quanto questo potrà incidere negativamente anche sul Pil europeo. Il fatto stesso che i turisti Usa quest'anno non possano venire in Europa è un danno già adesso evidente per molti Paesi dell'Ue.