È vero. Come ha giustamente detto Matteo Salvini, sabato è stata una giornata importante per il centrodestra, ma soprattutto per l'Italia per la rinuncia di Silvio Berlusconi nel pretendere dai parlamentari della sua  coalizione che lo votassero per mandarlo a Quirinale. 

Salvini l'ha definita una scelta "generosa". Pertanto, in base a tale definizione, gli italiani dovranno essere riconoscenti a Berlusconi per aver evitato loro il pericolo di essere rappresentati da un tizio che ha avuto rapporti diretti e indiretti con dei mafiosi, che è stato condannato per reati finanziari e per aver screditato le istituzioni con le sue "cene galanti". 

Agli italiani è andata di lusso, ma non è detto, perché ancora Salvini non ha svelato il nome di chi, come da lui anticipato, dovrà essere il candidato di bandiera del centrodestra che anche la sinistra non potrebbe non votare.

Rimaniamo in attesa.

Sul fronte opposto, come annunciato da Letta, gli alleati di centrosinistra si sono riuniti in conclave per concordare nomi e proposte.

Riunione che è in corso nella sala Berlinguer della Camera tra il M5s rappresentato da Giuseppe Conte con i capigruppo Mariolina Castellone e Davide Crippa, il segretario del Pd Enrico Letta con le capogruppo Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, e il leader di Leu Roberto Speranza con i capigruppo Federico Fornaro e Loredana De Petris.

Il pontiere tra i due schieramenti, il vero "king maker" dell'operazione Matteo Renzi, nel primo pomeriggio sarà a pavoneggiarsi in tv dall'Annunziata, per poi rituffarsi nella mischia con abboccamenti tra le due parti, già previsti nel pomeriggio.

E naturalmente, in questo mercato, non è possibile dimenticare il ruolo di Verdini che dai domiciliari starebbe coadiuvando l'attività di scouting dei due Mattei.

E tutto questo per il prossimo presidente che dovrebbe rappresentare 60 milioni di italiani e la Costituzione che dovrebbe tutelarli. 

Definire il tutto deprimente è dir poco...