Negli ultimi due mesi, il settore delle criptovalute ha vissuto una situazione di tensione, perché i prezzi sono rimasti sembra sul limite inferiore di un range. Questa situazione, attualmente in bilico ,è difficile prevedere come si evolverà, anche perché lo scenario istituzionale sta cambiando.

A testimoniare quanto anticipato l'andamento del Bitcoin il cui prezzo, circa 3 mesi fa, toccò il massimo storico poco sotto i 65.000 dollari, mentre negli ultimi due mesi, la valuta ha oscillato in un range tra 30.000 e 40.000.

Una correzione che merita qualche riflessione, per capire se essere o meno ottimisti in relazione all'andamento del settore.

La tendenza è di ritenere che la "correzione" sia stata frutto dell’attività dei trader a breve termine, mentre quelli di posizione sono ancora fermi sullo scenario rialzista, oltre all'afflusso di finanziamenti ai progetti crypto, mai così alti come nel 2021, fa ritenere che l’appetito dei venture capitalist nei confronti delle crypto non sia esaurito.

C'è comunque una corrente di minor ottimismo che vede foschia all'orizzonte a seguito di diverse leve di natura normativa da parte di alcuni governi.