"За моей спиной находится колония Полярный Волк, где 16 февраля погиб мой сын Алексей Навальный. Пятый день я не могу увидеть его, мне не выдают его тело, и мне даже не говорят, где он находится.
Я обращаюсь к вам, Владимир Путин. Решение вопроса зависит только от вас. Дайте мне, наконец, увидеть моего сына.
Я требую незамедлительно выдать тело Алексея, чтобы я могла его по-человечески похоронить".
Lyudmila Navalnaya, the mother of dead Russian opposition leader Alexei Navalny, demanded that President Vladimir Putin hand over her son's body so she could bury him https://t.co/y207B7TEbE pic.twitter.com/ijEuPMDZQj
— Reuters (@Reuters) February 20, 2024
"Dietro di me c'è la colonia dei lupi polari, dove il 16 febbraio è morto mio figlio Alexei Navalny. Per il quinto giorno non lo vedo, non mi danno il suo corpo e non mi dicono nemmeno dove si trova.
Mi rivolgo a te, Vladimir Putin. La soluzione al problema dipende solo da te. Fammi vedere finalmente mio figlio.
Chiedo che il corpo di Alexei mi venga immediatamente consegnato in modo che io possa seppellirlo umanamente".
Queste le parole che Lyudmila Ivanovna Navalnaya, madre di Alexei Navalny, ha diffuso oggi in un video girato a Kharp, con alle spalle la recinzione della prigione IK-3, dove era recluso il figlio.
In precedenza Kira Yarmysh, già portavoce di Navalny, aveva reso noto ai media che il corpo del dissidente non sarebbe stato restituito alla madre prima di due settimane. Stando alla sua versione, le autorità hanno motivato la decisione con l’esigenza di condurre “analisi chimiche” sul cadavere.
Secondo quanto dichiarato dalla moglie Yulia, il marito sarebbe stato nuovamente avvelenato con il novichok.
Intanto, la Tass fa sapere che il Ministero degli Interni russo ha nuovamente inserito Oleg Navalny nella lista dei ricercati in relazione a nuove accuse penali non specificate, emesse nei suoi confronti.
Il tribunale Preobrazhensky di Mosca aveva condannato Oleg Navalny a un anno, con sospensione della pena nel 2021. Secondo l'accusa, nel gennaio 2021 avrebbe tentato, tramite i social media, di organizzare una manifestazione non autorizzata che violava le restrizioni sul coronavirus. Il Servizio penitenziario federale aveva chiesto alla Corte di sostituire la sospensione della pena con la reclusione, perché Navalny non avrebbe rispettato le restrizioni imposte dalla sentenza della Corte. È stato inserito nella lista dei ricercati nel gennaio 2022 dopo che Oleg non si era presentato agli agenti di sorveglianza una vola che gli era stata comunicata la sentenza.