Per Renzi la prescrizione è il primo problema dell'Italia mentre i giudici mandano a processo i suoi genitori
Così Matteo Renzi ha commentato il voto che alla Camera ha respinto il cosiddetto Lodo Annibali, in base al quale qualsiasi decisione sulla prescrizione sarebbe stata rimandata di un anno: «Potevamo tornare alla Legge Orlando sulla prescrizione, legge riformista. Pd e 5 Stelle hanno votato contro salvando la Legge Bonafede, legge giustizialista. Alla Camera hanno i numeri loro: 1-0 per i giustizialisti. Vediamo tra due mesi come finisce al Senato».
Renzi sta cercando visibilità con la prescrizone, una bandiera poco interessante per l'opinione pubblica, intestandosi il titolo di garantista, ed etichettando gli alleati di governo (Pd, 5 Stelle e Leu) come giustizialisti, in nome di una legge, quella Orlando, che lo stesso ex ministro della Giustizia non ha pensato di difendere, dicendosi soddisfatto di quanto è stato deciso con il lodo Conte. E che dire poi del fatto che, in base alla logica di Renzi, giustizialisti sarebbero anche tutti quei Paesi del mondo occidentale che "da sempre" gestiscono la prescrizione (quando è prevista) come la stanno chiedendo i 5 Stelle.
Inoltre, il garantismo di Renzi, al di là di ogni dietrologia, ha anche delle evidenti ragioni personali. Infatti, oltre ad una condanna in primo grado, i suoi genitori - Tiziano Renzi e Laura Bovoli - sono stati rinviati a giudizio per l'inchiesta legata al fallimento delle cooperative Delivery Service Italia, Europe Service e Marmodiv, con l'accusa di bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false. Per questa inchiesta i genitori di Renzi furono arrestati, proprio un anno fa.
È evidente che il nuovo modo di gestione della prescrizione impedisce che un qualsiasi processo non vada a sentenza. In base alle norme precedenti, invece,, la possibilità che la prescrizione impedisse il pronunciamento di innocenza o colpevolezza da parte di un giudice era reale.
Matteo Renzi, inoltre, cerca di incalzare il Pd, accusandolo di "grillismo". Così si è espresso in una intervista al Tg2: "Per Zingaretti noi facciamo polemiche ad arte? Zingaretti è imbarazzato. Aveva una grande chance: dimostrare che il Pd era la casa dei riformisti e invece vogliono sposarsi con i i grillini. Di certo non li seguiremo nell’abbraccio mortale.Noi stiamo dalla parte della civiltà giuridica e della garanzia. Non diventiamo populisti perché così piace ai 5 Stelle. Spero che il governo non cada, comunque il governo dovrebbe preoccuparsi dei problemi concreti degli italiani.Lo stop alla prescrizione resta anche con il Lodo Conte 2. Solo chi non lo ha letto, come alcuni parlamentari di maggioranza, può sostenere il contrario.Conte dice che IV non usa toni appropriati per una maggioranza sulla prescrizione? Penso che al presidente del Consiglio vada chiesto di risolvere i problemi, non di commentarli. Se ha delle idee le metta sul tavolo e governi. Pensano che siamo tutti in vendita ma non è così. Su certi principi non si tratta".
Ma per il segretario del Pd Nicola Zingaretti la misura è colma: "Quella di Renzi è una precisa strategia di logoramento. Spera di prendere i consensi così, ma sbaglia perché alla gente non piace il suo modo di fare, come dimostrano i sondaggi. Gli italiani non vogliono liti e polemiche, vogliono i fatti.Ora è la prescrizione, prima è stata la plastic tax. Vi ricordate il vespaio che ha suscitato su quell’argomento e che ha oscurato quasi del tutto le tante cose buone contenute nella manovra del governo? Poi, caso strano, noi vinciamo in Emilia Romagna e lui cerca di oscurare quel successo contro le destre aprendo la questione della riforma Bonafede. E’ un continuo".