Ogni giorno alle 18 quanto sento la comunicazione dei dati giornalieri esco sempre più confuso e generalmente più spaventato.

Ma vi siete mai chiesti cosa vogliono dire questi numeri? Io da un paio di giorni me lo sto cominciando a chiedere.

Prendiamo in esame i due principali indicatori: Il numero dei contagi e il numero dei decessi.

Il numero dei contagi:  inizialmente i controlli erano a tappeto, anche agli asintomatici,  poi solamente ai sintomatici e adesso ci sono molti sintomatici a casa a cui non viene fatto il test. Aggiungiamo differenti modalità operative fra le regioni, poi differenze fra il test veloce e test lungo e infine gli asintomatici che non sanno neanche di averlo. Insomma il numero dei contagi molto probabilmente non è il numero dei contagi.  Poi se lo confrontiamo fra paese e paese sicuramente la questione ha ancora meno senso.

Il numero dei decessi: alla lettura dei dati giornalieri Borrelli ripete sempre la frase, persone morte CON il coronavirus e non PER il coronavirus e che sarà poi l’Istituto di Sanità Superiore a confermare più avanti. Quindi cosa vuol dire che la causa della morte è da attribuire ad altre patologie ma che essendo stati rilevati positivi al Coronavirus vengono comunque contabilizzati nei decessi per questa causa? Quanti invece sono sicuramente morti PER il coronavirus? E se altri paesi contabilizzano i decessi in maniera diversa, che senso ha fare comparazioni? Qual è il giusto modo di contabilizzarli per avere un’immagine reale dei danni fatti dal virus?

Dunque questi indicatori non rappresentano ciò che dicono di rappresentare. Inoltre anche se fossero accurati, che significato hanno senza altri termini di paragone?  2000 nuovi contagi sono tanti o pochi? Rispetto a cosa? 300 decessi sono tanti o è la norma di un ospedale? 

Probabilmente come in ogni epidemia ci vorranno anni di studi per dimensionare correttamente quello che sta accadendo e collocarlo in una scala adeguata con eventi della stessa categoria.

Insomma in questo momento dove piovono, numeri, confronti, statistiche da ogni parte del mondo, non facciamo prenderci dal panico e non attacchiamoci a questi numeri. Sebbene possano essere utili alle autorità per monitorare l’andamento generale, credo invece non lo siano per niente alle persone. Anzi credo siano nocivi in quanto, senza un’adeguata opera di divulgazione da parte delle autorità, creano grosse distorsioni percettive e maggiore panico.