Burkina Faso!

Ora siamo 3 a 3. Tre volte a New York, tre volte a Parigi, le mie metropoli del cuore. Ma si affaccia all'adolescenza l'altra nipote, ricordandomi che le avevo promesso di portarci anche lei.

Il tempo passa e la mia età, sia pure portata con sprint e accorgimenti, mi farà sempre più pesare le nove ore di viaggio ( ah la nostalgia dei quadrimotori che ci mettevano molto meno!) e dunque, via, 4-3 per New York City, tutta, non solo Manhattan...E questo è quanto ho riportato indietro, in breve

Siamo stati ragazzi  e la vedevamo nei film, la sognavamo, la bramavamo - una parte di noi almeno. Ma perché non dovrebbe piacere a tutti? Perché tutti non dovrebbero desiderare di vedere almeno una volta "la cosa", questo mostro, questo corpo estraneo a tutto, anche agli States, perché rappresenta solo se stessa e non certo i villici del Nebraska o i taglialegna del Montana?

Chi scrive ne ha parlato tante volte e sarà difficile non ripetersi, almeno in parte. Ci siamo tornati ormai alle soglie dell'età dolce, sempre sperando che non sia l'ultima, sempre rincorrendo il ricordo, l'emozione, la novità, a spasso con una preadolescente di quelle che oggi snobbano un po' tutto, ma in fondo indifferente non era, pur compatendo la vecchia zia che ce l'aveva portata.

Atterriamo al JFK, come la prima volta e ricordo bene: siamo ancora alti nel cielo e già si vede Manhattan. Il pensiero va a quando svettavano le Twins, e sbrilluccicavano tanto, erano cangianti e insolenti. In fondo Manhattan era molto più vuota di adesso e quelle due  ti arrivavano come due diretti in faccia.

Dopo la catastrofe le tolsero da tutto, film, video clip; verso il 2010 ricomparvero e per la città si vendevano ovunque i souvenir con le loro immagini; adesso, sparite di nuovo, perché ci sono tanti altri totem sorti come funghi e poi...rimpiangiamo davvero quella vecchia città? Sporca, pericolosa, brulicante di giorno e deserta già alle cinque del pomeriggio, quando veniva lasciata in pasto alla malavita?

O non rimpiangiamo piuttosto , con essa, la nostra gioventù, il mezzo sogno che avevamo fatto di rimanerci , rifarci nuovi , inseguire la felicità filmica? Temo la risposta, quindi cerco uno sguardo nuovo, se ancora ne sono capace, dal ponte Queensboro, mentre l'autista italo - messicano mi parla della sua passione per Bocelli - ah questa mixité americana che Trump urlava di voler abolire, senza alcuna speranza e lo sapeva benissimo - per cui appena ti metti a girare fai subito un bel tuffo nei barber shop di discendenti di siciliani con garzoni di Haiti, nei volti di ragazze velate, nei chassidim di Williamsburg, in ogni sfumatura di colore e sembianza e cultura, togli questo a NYC e puoi pure raderla al suolo, non sarebbe più lei.

 E poi oggi ti parlano in spagnolo e pure in italiano, se trovi il passante di buona volontà e alla prima uscita una signora ci vede curve

sul satellitare

e ci indirizza subito; e un operaio di El Chorro o giù di lì perde minuti a dirci per dove dobbiamo passare, lui che è qui dal 2000 e ci racconta dell'11 settembre,  come fuggì a gambe levate e credevano di morire tutti; e il giovane vetturino di Central Park parla a raffica, ma è russo e vive lì da pochi mesi...e mi vorrebbe raccontare della tragedia di Lennon, mentre passiamo da Strawberry Fields, mi chiede pure se voglio fermarmi davanti al Dakota, già fatto, gli dico, non voglio soffrire di nuovo, ma sopra il cerchio intarsiato di Imagine costringo Giada a una foto...

Ecco le scale del tribunale, io che  ho una fissa per Law and Order, e ci sono pure i pulmini delle riprese, immagino McCoy. ..

Il Bronx è tutto rimesso a nuovo, penso guardando Grand Concourse, dove è nato Stanley Kubrick; il Queens è una città quasi a parte,  Brooklyn è sempre più bella, e se mai tornerò farò il bagno a Long Island e girerò per i vialetti di Staten Island, perchè non c'è nulla che qui non si possa fare, posare a intellettuali leggendo un libro  a Gramercy Park o fare yoga se sei una neo mamma, con il passeggino accanto o giocare a dama per strada con altri vecchietti e la Grande Mela attorno è un gran bell'ospizio all'aperto e non senti più caldo o rumore, non badi più a homeless e spazzatura che sempre punteggeranno Manhattan, ma in fondo si può girare l'angolo e subito cambia tutto....