Per Kamala Harris Israele ha il diritto di essere uno Stato canaglia e gli Stati Uniti hanno il dovere di proteggerlo
"Hassan Nasrallah era un terrorista con le mani sporche di sangue americano. Per decenni, la sua leadership di Hezbollah ha destabilizzato il Medio Oriente e ha portato all'uccisione di innumerevoli persone innocenti in Libano, Israele, Siria e in tutto il mondo. Oggi, le vittime di Hezbollah hanno una certa giustizia.Ho un impegno incrollabile per la sicurezza di Israele. Sosterrò sempre il diritto di Israele a difendersi dall'Iran e dai gruppi terroristici sostenuti dall'Iran come Hezbollah, Hamas e gli Houthi. Il presidente Biden e io non vogliamo vedere il conflitto in Medio Oriente degenerare in una guerra regionale più ampia. Stiamo lavorando a una soluzione diplomatica lungo il confine tra Israele e Libano in modo che le persone possano tornare a casa in sicurezza su entrambi i lati di quel confine. La diplomazia rimane la strada migliore per proteggere i civili e raggiungere una stabilità duratura nella regione".
Se a rilasciare una simile dichiarazione fosse stato Joe Biden, il fatto che sia probabilmente affetto da demenza senile lo avrebbe in parte giustificato. Invece tale dichiarazione, diffusa direttamente dalla Casa Bianca, è opera della vicepresidente Harris, il che fa pensare che, non avendo problemi di età, allora i suoi problemi siano di altra natura... senza escludere a priori un possibile deficit cognitivo.
Una prima considerazione banalissima, dal punto di vista diplomatico.
Prima la Harris esulta perché Israele ha assassinato Nasrallah, poi dice che sta lavorando ad una soluzione diplomatica per risolvere il conflitto al confine tra Israele e Libano, quando la parte libanese di quel confine è sotto il controllo di Hezbollah, il cui leader era Nasrallah. Ma come si fa a sostenere di stare lavorando ad una soluzione diplomatica con tale viatico?
Ma non è tutto.
La signora Harris ha applaudito l'ennesimo assassinio perpetrato da Israele violando la sovranità di un altro Stato. Non solo. Israele per compiere tale assassinio ha raso al suolo e sta radendo al suolo la periferia sud di Beirut, uccidendo e ferendo la popolazione civile. Ma per la Harris ciò non ha nessuna importanza, evidentemente perché le vittime non sono né ebrei, né americani.
Nasrallah era un criminale? I paesi che si dicono democratici, per stabilirlo usano i processi e le sentenze. Ma, evidentemente, la ex procuratrice Harris lo deve aver dimenticato o non deve dargli molta importanza... in fondo è una che ha fatto carriera facendo condannare a iosa le persone di colore durante il suo mandato. Non è una novità negli Stati Uniti, ma disturba da una che pretende di definirsi difensore delle minoranze.
Secondo lei, Nasrallah doveva essere assassinato per aver ucciso innumerevoli persone innocenti in Libano, Israele, Siria e in tutto il mondo. Bene. Se questo è il metro, allora chiunque ha il diritto di assassinare, ad esempio, Bush e Cheney responsabili di aver massacrato decine di migliaia di iracheni e di aver raso al suolo quella nazione, creando le basi di una guerra civile che ha ulteriormente sconvolto l'Iraq a seguito di una guerra che ha avuto origine da una colossale menzogna costruita ad arte dagli Stati Uniti: l'esistenza di armi di distruzione di massa di cui sarebbe stato in possesso Saddam Hussein. Armi che nessuno ha mai trovato, semplicemente perché non esistevano!
Ma la Harris - forse una minus habens? - tali semplici considerazioni non è in grado di farle. L'importante, per lei, è compiacere le lobby ebraiche che, evidentemente, stanno finanziando a pioggia la sua campagna per le presidenziali.
Così, Kamala Harris ha ribadito il suo impegno incrollabile per la sicurezza di Israele. Quale sicurezza? Quella di consentire allo Stato ebraico canaglia di poter continuare a pretendere di rubare ciò che non gli appartiene, compiendo ogni sorta di crimine nei confronti di chiunque glielo voglia impedire: cosa che va avanti dai primi decenni del novecento!
È questa la sicurezza che la dem Harris vuole difendere e che gli Stati Uniti, in barba alla democrazia di cui pretendono di essere il principale rappresentante, hanno difeso per decenni promuovendo prima l'apartheid e adesso il genocidio.