Non ci sono più parole per descrivere i crimini compiuti dallo Stato ebraico e dai suoi complici a Gaza
Mercoledì, la Striscia di Gaza ha continuato ad esser teatro di intensi bombardamenti da parte delle forze di occupazione dello Stato ebraico, che hanno provocato numerose vittime civili, sia morti che feriti.
Fonti locali riferiscono che due civili sono stati uccisi e altri feriti nel bombardamento del campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia. Nel contempo, un drone israeliano ha colpito una tenda che ospitava degli sfollati nella città di Deir al-Balah, causando altre due vittime e numerosi feriti.
Gli attacchi non si sono fermati: a Jabalia al-Balad, nel nord, una casa è stata rasa al suolo da un bombardamento aereo, mentre nella zona a nord-ovest di Gaza City, e nei quartieri di Sabra e Zeitoun sono stati registrati intensi bombardamenti di artiglieria e spari provenienti da veicoli militari.
Le squadre della protezione civile hanno estratto tre feriti dalle macerie di una casa colpita dai caccia delle IDF nel quartiere di Al-Daraj, a est di Gaza City. Anche l'area antistante l'ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia, è stata bersaglio di attacchi: tre abitazioni vicine sono state bombardate, causando morti e feriti, tra cui un paramedico impegnato nei soccorsi.
Fonti mediche dell'ospedale riportato che alcuni membri del personale sanitario e alcuni pazienti sono stati feriti, mentre il reparto di terapia intensiva è stato messa fuori uso.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che non è stato consentito al proprio team medico internazionale di raggiungere l'ospedale, nonostante in questo momento non si in grado di operare per fornire assistenza chirurgica.
Naturalmente, il morale esercito dello Stato ebraico continua a bombardare anche nel sud di Gaza, dove un drone a Rafah ha fatto una vittima.
Il numero ufficiale dei morti è salito a 45.059, con 107.041 feriti. Le operazioni militari israeliane nel nord di Gaza, in corso da oltre due mesi, hanno causato la morte di più di 2.500 palestinesi e il ferimento di altri 10.000 feriti. Sempre nel nord, la situazione è più che apocalittica. Le persone che sono intrappolate nella città di Beit Lahiya hanno esaurito i mezzi di sopravvivenza. I dottori negli ospedali a malapena funzionanti stanno lavorando sotto la pressione combinata della carenza di forniture mediche, di un aumento degli attacchi aerei e di alti tassi di vittime.
Tutto questo senza che la comunità internazionale faccia alcunché per fermare il genocidio in atto, con i bombardamenti che non solo si sono interrotti, ma sono aumentati per intensità.
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