Con il Decreto semplificazioni (Decreto legge 31/05/2021, n. 77) il legislatore ha definito le modalità organizzative per l’attuazione del Recovery fund, il programma nato per combattere gli impatti della pandemia Covid-19, promosso dalla Commissione europea e al quale aderiscono tutti i paesi dell’Unione.

È un programma solidale nel quale i paesi più ricchi accettano di destinare parte dei propri contributi a quelli più colpiti dal Covid-19 e che prevede aiuti a fondo perduto e prestiti.

I criteri di assegnazione degli aiuti sono basati sulla qualità delle proposte progettuali, che vengono valutate dalla Commissione europea e approvate dal Consiglio dell’Unione europea.

L’orizzonte temporale del Recovery fund è il 2026 e in questo periodo dall’Europa saranno messi a disposizione 191,5 miliardi di euro per il rilancio del nostro paese, di cui circa 36% a fondo perduto. A queste risorse si aggiungono 31 miliardi del fondo complementare e 13,5 miliardi del programma React-Eu. L’Italia si prepara a ricevere la prima tranche da circa 25 miliardi tra la fine di luglio e l’inizio di agosto di quest’anno.

Per accedere alla risorse disponibili l’Italia ha predisposto una proposta progettuale in un documento denominato Piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR) che si articola in sei assi di intervento:

  1. digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
  2. rivoluzione verde e transizione ecologica
  3. infrastrutture per una mobilità sostenibile
  4. istruzione e ricerca
  5. inclusione e sociale
  6. salute

Tra i numerosi aspetti trattati all’interno del decreto semplificazioni merita di essere evidenziato quanto contenuto all’articolo 47 nel quale si dispone che le aziende con un numero pari o superiore a 15 dipendenti che partecipano alle gare per le opere previste nel PNRR e nel piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC) saranno premiate con un punteggio aggiuntivo se:

  • attuano politiche di conciliazione vita lavoro
  • attivano modalità innovative di organizzazione del lavoro
  • si impegnano ad assumere giovani sotto i 36 anni e donne

Queste disposizioni, se correttamente attuate, consentiranno una ripresa del mercato del lavoro orientata anche alle pari opportunità e ai giovani.

La riqualificazione nel nostro mercato del lavoro passa quindi dai fondi comunitari sui quali occorre concentrare ogni energia per attuare gli interventi concordati con i partner europei e contemporaneamente è necessario limitare la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale, tutelando così anche la sostenibilità del debito nel medio termine.

Da questo punto di vista anche il Commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni sottolinea come il recovery fund rappresenta un’opportunità unica per migliorare le nostre economie e il mercato del lavoro.