L'ultimatum imposto dall'Ecowas (Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale) al Niger è scaduto domenica. L'ultimatum era stato annunciato dopo il golpe del 26 luglio scorso a seguito del quale la giunta militare che adesso controlla il Paese aveva deposto e messo agli arresti  il presidente Mohamed Bazoum democraticamente eletto nel 2021. L'Ecowas ha minacciato un'azione militare nel caso non vengano riconsegnati tutti i poteri a Bazoum.

Lunedì il Niger ha chiuso il proprio spazio aereo di fronte alla possibile minaccia di un intervento armato, ricevendo l'appoggio - per ora solo diplomatico - da parte di Mali e Burkina Faso, Paesi governati da giunte militari, che invieranno loro funzionari in segno di solidarietà.

I golpisti, che domenica hanno riunito i loro sostenitori riempiendo lo stadio della capitale Niamey per dimostrare di avere il sostegno dell popolazione, hanno affermato che qualsiasi tentativo di violazione dello spazio aereo porterà a una risposta vigorosa e immediata, per la quale hanno chiesto aiuto ai mercenari russi della Brigata Wagner.

Inoltre, hanno dato un mese di tempo perché tutti i francesi ancora presenti in Niger lascino il Paese, dopo aver interrotto l'estrazione e l'esportazione di Uranio verso la Francia.

La situazione è tesa e le conseguenze potrebbero essere imprevedibili, con i vertici militari dell'Ecowas, un blocco di 15 Paesi di cui fanno parte  Nigeria, Senegal, Togo e Ghana, che hanno fatto sapere di aver già pronto un piano d'intervento.