Leggendo attentamente le opere di Sopoćko, è facile notare sullo sfondo la sua  personalità sacerdotale saggia e determinata, umile e ricca spiritualmente. Il Nostro, impegnandosi nella “diffusione sana ed equilibrata” della spiritualità della misericordia, dimostra non solo di possedere una certa facilità nel suscitare interesse nei lettori, ma anche fascino, soprattutto perché il sistema comunista di allora, divulgando la dittatura del materialismo e il regime, eliminava tutto ciò che era profondo e interiore. 

Nel Notiziario dell’arcidiocesi di Wilno del 1936 troviamo un primo articolo di Sopoćko intitolato: La misericordia di Dio (19 pagine), contenente l’idea spirituale di Dio misericordioso. Dall’articolo si deduce che nella vita spirituale è prioritaria la riscoperta del “vero volto di Dio”, il quale non si stanca mai di perdonare i suoi figli, di dare in cambio la vera vita, la pace e la gioia senza togliere nulla[1]. Il “Dio ricco di misericordia, benevolo e paziente”, diventa il tema centrale di tutto il pensiero spirituale di Sopoćko. Per l’elaborazione di quest’idea di Dio, notiamo che il Nostro consulta diverse opere, per esempio quelle di sant’Agostino[2], san Tommaso[3], Dominicus Prümmer[4] e Benedictus Mercelbach[5]. 

Il Nostro, utilizzando la dizione “Padre misericordioso”, mostra che Dio è la sorgente di santità per ogni cristiano. Dio rivela l’eternità e la maestà della misericordia, crea il mondo perché le creature libere, attraverso il dono della misericordia, potessero essere  introdotte nella intimità e nella comunione dell’amore trinitario. In particolare Sopoćko sottolinea che Dio è Padre di tutti, prende sempre iniziativa per primo, non aspetta, ma viene incontro e desidera penetrare dentro l’anima di ogni peccatore, riempiendola con l’infinita misericordia[6]. Infatti, in altra occasione, Sopoćko scriverà che: «la misura dell’amore autentico è amare incessantemente senza misura»[7]. 

In una rivista omiletica del 1936 troviamo un altro articolo spirituale del Nostro intitolato: Il pensiero sulla misericordia di Dio (8 pagine), contenente il commento del primo inno alla misericordia: il Magnificat di Maria. In esso, Sopoćko pone un’attenzione particolare su alcuni aggettivi e sostantivi più significativi per la comprensione delle proprietà divine, come per esempio: l’infinità, l’universalità, la continuità e l’eternità della misericordia. Nell’articolo possiamo leggere le sue profonde meditazioni sulla misericordia, su come Dio si riveli misericordioso, operando meraviglie nella vita di ogni uomo. Dio che desidera la felicità di tutti, chiamandoli dal nulla - ex nihilo, vuole soltanto una risposta fiduciosa da parte dell’uomo, perché si lasci trasformare e riempire dalla grazia concessa. Più avanti, il teologo polacco sottolinea che la via della conversione dei peccatori consiste nel cercare di scoprire che il Signore è buono con loro, sempre paziente, pronto a perdonare e a recuperare la loro dignità filiale ricevuta nel battesimo. Diremo che il testo breve, ma sintetico è un’ottima guida spirituale, sia per i sacerdoti, sia per i fedeli laici[8].

Nelle opere del 1937-1939, invece, si riscontrano il pensiero spirituale di Sopoćko e l’interrogativo sul come assumere l’impegno per avvicinare gli uomini al Dio misericordioso. Il primo passo è invogliare le persone alla costante preghiera fiduciosa per ottenere la misericordia, la pace del cuore, la speranza e la gioia dell’incontro con Gesù - il Salvatore del mondo. Le espressioni utilizzate più frequentemente in riferimento a Dio sono: «Padre Buono»[9], «Signore Altissimo»[10], «Dio misericordioso»[11], «Re della misericordia»[12]. 

Nelle opere del 1940 e 1950 il Nostro prosegue nello sviluppo del suo pensiero spirituale, arricchendolo decisivamente, elaborando il concetto sulla definizione dello spirito liturgico nella domenica dopo Pasqua (Domenica in Albis) e sulla comprensione dei sacramenti “sgorgati” dal cuore misericordioso di Cristo. Secondo il Nostro, solo  i sacramenti istituiti da Gesù Cristo sono segni efficaci della grazia (misericordia), per santificare e mantenere la “salute spirituale”[13].

Nelle opere del 1960, il Nostro insiste fortemente sulla fiducia totale da porre in Dio - “Padre delle misericordie”, da vivere con la consapevolezza della propria fragilità  e limitatezza umana. «Egli non lascia mai nessuno solo, se noi non Lo lasceremo per primi; basta mantenere la fede viva e pazientemente perseverare confidando in Lui»[14]. Secondo il pensiero di Sopoćko, nel cammino cristiano è fondamentale insistere sul “continuo bussare alla porta della misericordia”- l’inizio e la fine delle strade che conducono a Dio, ricco di misericordia[15]. 

All’inizio degli anni ’70 invece, il Nostro prepara la stesura di un volume contenente le riflessioni spirituali, prese dalle sue omelie[16]. Il testo, però, viene pubblicato postumo, molti anni dopo la sua morte. Il volume postumo riporta molti commenti spirituali ai testi biblici dell’Antico Testamento e del Nuovo Testamento, dove Dio spesso viene nominato “amore e misericordia”, insieme con gli aggettivi “paziente”, “buono” e “pietoso”. Inoltre contiene anche le meditazioni profonde sulle parabole della misericordia, sulle parole, sulle guarigioni e sui gesti compiuti da Gesù misericordioso. Potremo dire che l’idea fondamentale del Nostro è questa: «Il vangelo della misericordia non consiste nel predicare che i peccatori debbono convertirsi, ma che Dio è buono con essi e sempre pronto a riabbracciare il figlio prodigo e a fare festa per il suo ritorno»[17].

don Gregorio Lydek - ks. prof. Grzegorz Lydek



[1] Cf. M. Sopoćko, Miłosierdzie Boże. Studium teologiczno - praktyczne [La misericordia di Dio. Analisi teologico-pratico], in “Wiadomości Archidiecezji Wileńskiej” 10(1936). 

[2] Vedi Agostino, Enarratio in Ps., 58
[3] Vedi S.Th., I, q.3, 13, 21, 25, 30, 99.
[4] Vedi D. Prümmer, Manuale Thoelogiae moralis, vol. I, s.e., Friburgi Brisgoviae 1923, p. 406.
[5] Vedi B. Mercelbach, Summa thoelogiae moralia, vol. I, s.e., Parisiis 1931, p. 695.
[6] Cf. M. Sopoćko, Miłosierdzie Boga w dziełach Jego, vol. I, pp. 104-106, 118-121, 134-137, 152-155, 167-170, 181-185.
[7] M. Sopoćko, Rekolekcje o Bożym Miłosierdziu z zapisków ks. Michała Sopoćki, p. 125.
[8] Cf. M. Sopoćko, Myśl do kazań o miłosierdziu Bożym [Il pensiero sulla misericordia di Dio], in “Przegląd Homileticzny” 4(1936), pp. 243-249.
[9] M. Sopoćko, Dar Miłosierdzia. Listy z Czarnego Boru, p. 102.
[10] M. Sopoćko, Miłosierdzie Boga w dziełach Jego, vol. III, p. 193.
[11] M. Sopoćko, Poznajmy Boga w Jego  Miłosierdziu, Pallottinum, Poznań 1949, p. 7.
[12] M. Sopoćko, La vita religiosa - Gesù confido in Te, p. 1.
[13] Cf. M. Sopoćko, Duch liturgii Niedzieli II Wielkanocy, in “Duszpasterz Polski Zagranic” 2(1971), pp. 37-52.
[14] M. Sopoćko, Nowenna do Bł. Michała Sopoćki kapłana i apostoła Miłosierdzia Bożego, Fiscer Poligrafia, Bytom 2009, p. 20: Dz, q. IV, p. 287; Miłosierdzie Jego na wieki, pp. 66-67.
[15] Cf. M. Sopoćko, Jezu ufam Tobie [Gesù confido in Te], WAM, Kraków 1942: O święcie Najsłodszego Zbawiciela [La festa del Salavatore dolcissimo], Pallottinum, Poznań, 1947; Divine Mercy Devotions and Prayers, wyd. 1, s.e., Stockbridge 1961; Gods is Mercy. Meditations on God’s Most Consoling Attribute, s.e., London 1965; Domine, miserere nobis! De Christo Salvatore Miserentissimo adorando et de sua misericordia generi humano imploranda, s.e., Oxon 1968.
[16] I temi più frequenti che troviamo in questo testo di Sopoćko sono: Servire Dio; La preghiera come bisogno del cuore; La preghiera come il dono dello Spirito Santo; L’amore di Dio; La presenza di Dio; La pace interiore; Il Regno di Dio; Il lavoro apostolico; La pace e la misericordia di Dio; Le virtù della misericordia; Opere di misericordia; Gesù è il Re della Misericordia; La Misericordia di Dio nel Santissimo Sacramento; Il bisogno della fiducia, della gioia e della riconciliazione; Amare il prossimo; Madre di Misericordia; Lo spirito liturgico della II domenica di Pasqua: vedi M. Sopoćko, Jezus Król Miłosierdzia, pp. 33-235.
[17] Ibidem, pp. 119-230.