Conte ragiona da avvocato e crede che la politica passi attraverso i tribunali. Purtroppo ecco venire fuori la realtà.

Conte non è un uomo a cinque stelle, se per uomo a cinque stelle intendiamo uomo del prima 2013.

Conte è uno che vuole portare avanti un partito, la vera base M5s non esiste, esistono i "contiani" e qualche bandiera del vecchio M5s.

Conte è un saltato sul carro, un miracolato come tanti altri nomi che a mio giudizio "abusivamente sono giunti a Roma".

Perché questi "abusivi" sono giunti a Roma e non quelli di fede, i vari attivisti che a Roma li hanno portati? 

Perché le teste pensanti quelli che erano alle loro spalle e li sostenevano e li hanno sostenuti  sono stati fatti fuori dalla setta che si era creata.  Era ovvio che in seconda battuta sarebbero entrati altri e non quelli che vediamo oggi in Tv... altro che grandi Politici.

Solo chi conosce il movimento e chi ha vissuto le dinamiche interne può capire. 

Il resto sono chiacchiere in mezzo ad un mare in tempesta dove qualcuno vorrebbe ancora sopravvivere e probabilmente riuscirà a sopravvivere.... ma non sarà mai più per molti un M5s o grillino.... ma un onorevole qualunque,  un "turista per caso", frutto ovviamente di un momento particolare e di una legge elettorale particolare.

Tante persone che avrebbero potuto essere elette in Parlamento, di vera fede pentastellata e pure preparate, e credo molto più degli attuali "onorevoli" 5 Stelle, vennero messe da parte o sbattute fuori, spesso in modo cattivo. Basterebbe intervistare e portare in Tv non i vari giornalisti ed opinionisti, ma iniziare ad ascoltare quelli che all’epoca il movimento l’hanno vissuto e creato. I più penalizzati sono stati spesso coloro che, "trombati ad arte" alle elezioni on line o anche rimossi se vincitori con tante scuse e spesso senza spiegarne il motivo, non potevano neppure protestare perché la massa era pronta ad accusarli di mirare alla "poltrona"... la storia del bue che dà del cornuto all'asino...

Oggi, quel che vediamo del Movimento 5 Stelle, per chi l’ha conosciuto prima del boom del 2013, non è altro che una farsa,  una brutta copia dell'originale che si arrangia per salvare le poltrone, cercando di rimanere a galla in qualsiasi modo. In questo modo il rispetto verso i vecchi attivisti è venuto totalmente a mancare. 

L’errore di molti che hanno abbandonato o  che sono stati espulsi o altro è che hanno parlato troppo tardi. 

Molti già vedevano che il Movimento stava divenendo un'altra cosa, ma hanno atteso troppo per dimostrare la loro contrarietà e dire che si stava trasformando in qualcosa di diverso.

La macchina del fango che forse anche per puro caso ha funzionato, era sempre la stessa. Si attaccavano coloro che venivano espulsi o i dissidenti (spesso con delle fake), con le solite motivazioni (la rete è stata tiranna assai) .

Veniva raccontato alle masse che molti lasciavano il Movimento per prendersi lo stipendio, perché erano del Pd... e adesso della Lega!

Sorrido nel ricordare il Crimi che si ritrovò al tavolo a parlare con Bersani e a quanti attivisti fu all’epoca, sui territori, sbattuta la porta in faccia e additati a traditori solo per aver pensato di dover fare un accordo con Bersani.

Questo Movimento 5 Stelle di oggi, che perde pezzi, in effetti è solo quella vecchia valigia di cartone che, senza spago, fa cadere man mano le povere cose in essa contenute.

Giuseppe Conte è convinto di poter ribaltare la sospensiva del Tribunale di Napoli che ha azzerato i vertici del M5s mettendo in discussione la sua leadership, già insidiata dal dualismo con Luigi Di Maio.

 E Beppe Grillo è disposto a lasciargli giocare quest'ultima carta legale, con non poche perplessità sull'esito dell'iniziativa, prima di rilanciare con l'azzeramento e ricostituire un comitato di garanzia in grado di votare un nuovo statuto ed eventualmente una nuova leadership, che potrebbe avere il volto di una donna come quello, ad esempio, di Virginia Raggi o Chiara Appendino.

Sarebbe questa la dinamica emersa, secondo quanto riferito da fonti  5 stelle, nelle due ore di confronto fra l'ex premier e il fondatore del Movimento: ultimo e più importante fra i confronti che il comico genovese ha avuto nella sua missione a Roma per cercare la via più rapida per rilanciare il partito dopo uno scossone che ne ha messo in discussione il futuro, possibilmente trovando un punto di caduta che soddisfi tutti, a cominciare proprio da Conte.

"Abbiamo fatto una riunione antibiotica per ripristinare il sistema immunitario del Movimento, quindi state tranquilli", ha detto con il suo solito fare Grillo, uscendo a tarda sera a braccetto con Conte dallo studio di Luca Amato, il notaio di Roma a cui spesso il M5s si è affidato per certificare i propri atti e per risolvere le questioni più complesse. Ma a chi gli domandava se l'ex premier fosse ancora il leader del Movimento, il garante non ha risposto. Né ha detto una parola lo stesso Conte, che in precedenza si era detto forte del parere dei legali, convinti di avere in mano le carte per contrastare in modo efficace la decisione del Tribunale di Napoli e ha insistito per approfondire questa soluzione presentando immediatamente una istanza di revoca. (fonte Ansa)


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