Politica

Salvini e Berlusconi non si vogliono arrendere alla premiership di Giorgia Meloni

Quanto durerà il governo Meloni? Il tempo necessario per mettere di fronte i partiti che lo supportano alle contraddizioni che sono ben evidenti già adesso... prima del voto di fiducia.

Cronaca delle ultime ore.

Questo è ciò che Salvini ha fatto e detto lunedì.

"Mattinata di incontri al ministero. Tra gli altri, mi sono confrontato a lungo con l’Ammiraglio Nicola Carlone, comandante generale della Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera: si tratta di un Corpo prestigioso con 10.800 donne e uomini e centinaia di uffici e comandi in tutta Italia".  

Esiste anche un ministero del mare e non è ben chiaro quali siano compiti e deleghe. A scanso di equivoci, il segretario della Lega ha messo le mani avanti, facendo intendere che, utilizzando la Guardia Costiera, cercherà di riprendere l'attività interrotta nel 2019: farsi pubblicità sulla pelle dei migranti.

Non solo. Sempre lunedì, Salvini, con tanto di foto, ha fatto sapere di aver riunito i vertici della Lega, elencando, ovviamente alla sua alleata e premier Giorgia Meloni, le priorità economiche che - secondo la Lega -il nuovo esecutivo dovrà affrontare fin da subito: legge Fornero, quota 41, flat tax al 15% e pace fiscale.

Oggi, Salvini, con gli occhiali da Tik Tok, ha risposto a coloro che avevano criticato quella riunione e l'averla pubblicizzata in questi termini: 

"La sinistra e i suoi giornali si rassegnino: con Giorgia e Silvio passeremo dalle parole ai fatti con buonsenso, fiducia e determinazione".

Nonostante Salvini cerchi di negare l'evidenza, Salvini vuole far vedere che è lui a dettare il calendario delle cose da fare a Giorgia Meloni

Come se non bastasse, sempre ieri, Il governatore del Veneto, Luca Zaia, intervenuto ad un convegno della Cisl a Pordenone, ha minacciato il nuovo esecutivo incalzandolo sull'autonomia:

"Se il governo non garantirà un percorso verso l’autonomia del Veneto, il centrodestra farà fatica a presentarsi nuovamente in questi territori. Sulla terza corsia della A4 si è perso troppo tempo. Da Roma non è arrivato neanche un euro per i cantieri. ... Le forze politiche che governano il Paese da qualche giorno, Lega, FdI e Forza Italia, hanno tutte sostenuto con convinzione il referendum, quindi per un fatto di coerenza l'autonomia dovrà vedere la luce con questo governo. La dovrà vedere in fretta visto e considerato che per 5 anni abbiamo lavorato e ci siamo confrontati con 5 governi diversi. Ma se non passasse l'autonomia con questo governo il centrodestra non avrebbe più alibi e avrebbe la difficoltà a presentarsi nei nostri territori perché i cittadini non capirebbero". 

Ma non c'è solo la Lega a minacciare la fiducia al governo meloni. In Forza Italia si parla già di due correnti all'interno del partito: quella dei governisti rappresentati da Tajani e quella dei frondisti rappresentati dei capigruppo di Camera e Senato, Cattaneo e Ronzulli.

Ad agitare le acque nel partito dell'ex cavaliere è stata una dichiarazione di Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, che in un’intervista a Repubblica, ha invitato coloro che hanno incarichi di governo, a lasciare quelli di partito... facendo "alterare" e non poco il neo ministro degli Esteri.

Alla base di tutto è una specie di domino che riporta in ballo la questione delle nomine all'interno del Governo, con Berlusconi che vuole rifarsi dello smacco subito di recente con l'assegnazione dei viceministri e dei sottosegretari.

Per alcuni media, Berlusconi sarebbe pronto a trasformare la faccenda in una specie di questione d’onore, ripetendo pertanto il teatro che ha preceduto la composizione del governo. L'assegnazione degli incarichi dovrà tener conto del peso che, secondo Berlusconi, deve essere riconosciuto a  Forza Italia. Poi, però, Meloni dovrà anche tener conto del fatto che le Camere sono guidate da due personaggi che non hanno gradito di non esser stati ritenuti degni di avere uno straccio di poltrona nel nuovo governo.

E tutto questo prima che il governo abbia ottenuto la fiducia.

Autore Piero Rizzo
Categoria Politica
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