Ieri il "leader di Italia Viva Matteo Renzi", come lo ha presentato all'americana la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni per annunciarne l'ingresso sul palco di Atreju, ha detto che lì non si sentiva a casa, aggiungendo che è stato ed è da un'altra parte.

Dette da Renzi, queste parole sono la prova provata del suo approdo ufficiale nello schieramento di centrodestra, comprendente persino FdI. Per i più distratti, è infatti arcinoto che Renzi in pubblico dice sempre l'esatto contrario di ciò che realmente pensa.... è un assioma. Quindi, la dichiarazione fatta ieri è un'ulteriore riprova che non potendo più intorbidire le acque del centrosinistra si è adattato a rimestare quelle nell'altro campo.

Ovviamente, per giustificare al popolo un'operazione di esclusivo interesse personale (questo vuol dire fare politica per quelli come  Renzi), il senatore di Rignano sull'Arno ha pensato bene, nell'occasione, di sottolineare un punto d'incontro con i sovranisti: il presidenzialismo.

Così, il burattinaio più famoso d'Italia, il regista delle sorti politiche del Paese ha rispolverato il "sindaco d'Italia", anzi il "zindaco d'Italia", come lo pronuncia lui.

In pratica, alle elezioni politiche, gli italiani dovrebbero votare anche per il presidente del Consiglio... una sorta di presidenzialismo mascherato che necessiterebbe comunque di una revisione costituzionale e che, ovviamente, permetterebbe agli arruffapopoli di promuoversi ancora di più di quanto già non facciano adesso per solleticare e soddisfare la cosiddetta pancia degli italiani.

Pertanto, se questo dovesse accadere, lo schifo attuale che caratterizza la politica in Italia, si trasformerebbe in un vero e proprio porcaio... dove però certi personaggi - e i loro sponsor - sarebbero perfettamente a loro agio.

Naturalmente, il mestatore del contado fiorentino fa i suoi interessi e queste proposte ricalcano alla perfezione ciò che per lui significa fare politica, quindi, niente di cui sorprenderci o indignarci. Infatti, se a Renzi interessasse effettivamente il bene del popolo, allora non avrebbe proposto un sindaco ma 630 sindaci, in rappresentanza di altrettanti collegi elettorali a cui dovrebbero rispondere della loro attività parlamentare. 

Ma i collegi uninominali dove un parlamentare rischia seggio e stipendio e dove le promesse fatte in campagna elettorale sarebbero costantemente sotto osservazione degli elettori non sarebbero utili a Renzi e a quelli come Renzi che utilizzano la politica per usare gli elettori e non certo per servirli.

Ma c'è gente che ancora non lo ha capito e quindi gli "statisti" alla Renzi nel nostro Paese continuano ad imperversare e a far danni... ieri da sinistra, domani da destra.