Dalla Mare Jonio, ieri notte, si faceva sapere che la nave si stava dirigendo verso Lampedusa. Dopo il trasbordo delle ultime 31 persone avvenuto in acque internazionali, non vi erano più migranti a bordo. Per tale motivo, veniva meno il presupposto del divieto d'ingresso imposto dal decreto sicurezza bis.
Pertanto, il capitano della Mare Jonio, Buscema, aveva chiesto alla Capitaneria di porto di Lampedusa il via libera per avvicinarsi all'isola, in modo da tenere l'imbarcazione sotto costa al riparo dal maltempo in arrivo. Autorizzazione subito concessa dalla Guardia costiera.
Ma una volta che la nave ha fatto ingresso in acque territoriali italiane, una motovedetta della Guardia di finanza ha affiancato la Mare Jonio per prelevare il comandante e il capomissione Luca Casarini e condurli in caserma a Lampedusa, in modo da notificare loro una multa da 300mila euro ed il sequestro della nave.
Per quale motivo? Sembra che l'ordine sia arrivato da Roma. Di certo è che tale ordine non si capisce in base a quale logica e a quale disposizione di legge sia stato emesso, a partire dal fatto che La Guardia costiera ha confermato successivamente di avere dato il permesso alla Mare Jonio di far rotta verso Lampedusa.
🔴🔴🔴 Abbiamo fatto ingresso in acque territoriali con l'autorizzazione formale della @guardiacostiera. Adesso ci contestano la violazione del #DecretoSicurezzaBis. È l'ultima vendetta di chi non tollera che l'umanità prevalga. #MareJonio
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) September 2, 2019
Tutto questo a dimostrazione che il Viminale sembra confermare di essere in questo momento una struttura che operi al di là di qualsiasi logica e di qualsiasi legge. Ed in relazione a questa vicenda, neppure per promuovere la propaganda di chi ancora lo guida, ma solo per ragione di vendetta.