Nell'Angelus nel giorno dell'Assunta, papa Francesco ha spiegato il significato della ricorrenza ricorrendo ad una similitudine "lunare".

Quando l’uomo mise piede sulla luna, fu detta una frase che divenne famosa: «Questo è un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’umanità». In effetti, l’umanità aveva raggiunto un traguardo storico. Ma oggi, nell’Assunzione di Maria in Cielo, celebriamo una conquista infinitamente più grande. La Madonna ha poggiato i piedi in paradiso: non ci è andata solo in spirito, ma anche con il corpo, con tutta sé stessa. Questo passo della piccola Vergine di Nazaret è stato il grande balzo in avanti dell’umanità. Serve poco andare sulla luna se non viviamo da fratelli sulla Terra. Ma che una di noi abiti in Cielo col corpo ci dà speranza: capiamo che siamo preziosi, destinati a risorgere. Dio non lascerà svanire il nostro corpo nel nulla. Con Dio nulla andrà perduto! In Maria la meta è raggiunta e noi abbiamo davanti agli occhi il motivo per cui camminiamo: non per conquistare le cose di quaggiù, che svaniscono, ma per conquistare la patria di lassù, che è per sempre. E la Madonna è la stella che ci orienta. Lei è andata prima. Ella, come insegna il Concilio, «brilla come segno di sicura speranza e di consolazione per il Popolo di Dio in cammino» (Lumen gentium, 68).

Negli appelli che seguono la preghiera, Bergoglio ha poi l'Africa, richiamando l'attenzione sulla popolazione della regione settentrionale della Nigeria, vittima di violenze e attacchi terroristici e sulle trattative relative al Nilo in corso tra Egitto, Etiopia e Sudan, per le quali ha invitato tutte le parti a proseguire sulla via del dialogo,affinché il “Fiume Eterno” continui a essere una linfa di vita che unisce e non divide, che nutre sempre amicizia, prosperità, fratellanza e mai inimicizia, incomprensione o conflitto. Sia al dialogo ... la vostra unica scelta, per il bene delle vostre care popolazioni e del mondo intero.