"Sì, pensavamo di aver visto tutto. Non è così: Hamas dopo l’assalto, la strage di civili, gli assedi finiti in eliminazione di famiglie e rapimenti di vecchi e bambini, dopo l’eccidio dei ragazzi che ballavano a una festa… adesso ci costringe a scoprire uno scenario che nessuno nel mondo odierno poteva immaginare. Nelle rovine di Kfar Aza, il kibbutz dove vivevano giovani coppie di studenti lavoratori che coi loro bambini sono stati sterminati o rapiti, si è visto l’impensabile. Non si era vista in nessuna parte del mondo moderno, mai, la decapitazione di neonati, di bambini: adesso, c’è toccato vederne i corpi privati del loro capino, fra quelli di altri decapitati, ragazzi".
Questo è quello che ha scritto la "giornalista" Fiamma Nirenstein sulla "testata registrata" il Giornale. Una affermazione che hanno ripetuto, con parole più o meno simili, molti politici nelle scorse ore.
La volontà di questa affermazione? Paragonare Hamas all'Isis e far credere che non esista un problema palestinese, che i "poveri" e democraticissimi israeliani siano vittime di sanguinari islamisti che vogliono sradicarli dalle loro case e dalle loro terre per creare uno Stato islamico, simile a quello afghano.
Di contro, il movimento di resistenza islamica palestinese, Hamas, nega che l'attacco di sabato abbia avuto come obiettivo i civili, tra cui i bambini:
"Il Movimento di resistenza islamica palestinese Hamas ha respinto con forza le false affermazioni promosse da alcuni media occidentali, come quelle secondo cui i combattenti per la libertà palestinesi uccidono bambini e prendono di mira civili. Mercoledì, in un comunicato stampa, Hamas ha condannato la promozione della propaganda dell'occupazione israeliana, che è piena di bugie e invenzioni, come un tentativo di coprire i crimini e i massacri commessi dall'occupazione israeliana 24 ore su 24, la maggior parte dei quali equivalgono a crimini di guerra e genocidio. Il movimento di resistenza palestinese ha sottolineato che i combattenti per la libertà palestinese hanno preso di mira le postazioni e le basi militari e di sicurezza dell’occupazione israeliana, che sono tutti obiettivi legittimi. Nel frattempo, i combattenti per la libertà palestinese hanno cercato di evitare di prendere di mira i civili, ha aggiunto Hamas, citando le testimonianze televisive rese da diversi coloni coloniali. Hamas si è rammaricata che i principali media occidentali non abbiano riportato i crimini di guerra e il genocidio commessi dall'occupazione israeliana, che ha colpito indiscriminatamente e violentemente quartieri e bombardato dozzine di case con i loro abitanti all'interno, uccidendo più di 950 persone, tra cui 260 bambini e 230 persone. donne, finora. Hamas ha invitato i principali media occidentali a ricercare sia la verità che l’accuratezza nel riferire sull’aggressione israeliana in corso contro la Striscia di Gaza assediata".
Mentono entrambi.
Fonti ufficiali israeliane non hanno confermato alcuna decapitazione di bambini ed immagini e testimonianze dicono, come nel caso del rave party, che anche i civili israeliani sono stati presi di mira da Hamas.
Successivamente, sulla base dell'attacco di Hamas di sabato scorso dove sono stati uccisi 1.200 israeliani, lo Stato ebraico ha messo in atto una vendetta contro Gaza che, finora, ha causato la morte di oltre 1.300 (quasi esclusivamente) civili, per metà donne e bambini. Nella Striscia metà della popolazione ha meno di diciotto anni.
E questo che cosa dovrebbe dirci?
Innanzitutto, che la violenza è da condannare sempre, chiunque sia a promuoverla e metterla in atto.
Inoltre, che quanto sta accadendo tra Gaza e Israele non ha niente a che fare con l'Isis e con il terrorismo islamico, ma è legato alla questione palestinese, iniziata con la nascita dello Stato di Israele.
Per i meno informati, questo è quanto accaduto...
E questo spiega che cosa è accaduto e cosa sta accadendo nella Striscia di Gaza...
I palestinesi vivono in una condizione di apartheid da decenni, denunciata senza conseguenze negli ultimi anni, con i democraticissimi Stati occidentali che hanno ignorato relazioni dettagliate che, dal punto di vista del diritto internazionale, dimostrano con fatti e documenti l'illegalità e i soprusi messi in atto dallo Stato ebraico.
È lo stesso diritto internazionale a cui gli stessi democraticissimi Stati occidentali si richiamano per condannare l'invasione russa dell'Ucraina, per supportare finanziariamente e militarmente Kiev e per comminare pesantissime sanzioni economiche nei confronti di Mosca.
Ma ciò che vale per l'Ucraina, non vale per la Palestina... anzi, vale l'esatto contrario. Così i democraticissimi Stati occidentali mentre condannano la violenza della ribellione palestinese con indignazione e esecrazione, si schierano a supporto della violenza israeliana, giustificandone ancora una volta lo sterminio dei palestinesi.
Utilizzando la shoah di cui gli ebrei, israeliani e non, si fanno scudo, Israele ha goduto finora di una impunità inaudita che gli ha permesso di mettere in atto quello che, se fosse stato praticato da altri, i democraticissimi Stati occidentali avrebbero tranquillamente definito genocidio. In base a quello a cui oggi possiamo assistere, gli ebrei possono commettere qualsiasi crimine, perché in quanto ebrei sembrano godere di una sorta di immunità, perché chiunque ne documenti un misfatto diventa, automaticamente, un antisemita, un giustificazionista, un negazionista, un fascista, un nazista, ecc.
Quali sono state le conseguenze dell'impunità di cui ha goduto e sta godendo Israele?
Lo spiega l'OCHA (United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs) che con il suo database aggiorna il numero di palestinesi e israeliani uccisi o feriti (solo) dal 2008 nei territori palestinesi occupati (OT) e in Israele nel contesto dell'occupazione e del conflitto in atto. I dati riportati di seguito sono aggiornati al 19 settembre 2023 e, pertanto, non tengono conto di quanto accaduto negli ultimi giorni.
- Vittime palestinesi: 6.407
- Vittime israeliane: 308
- Feriti palestinesi: 152.560
- Feriti israeliani: 6.307
Delle 6.407 vittime palestinesi, 5.365 sono decedute all'interno della Striscia di Gaza. Dei feriti, quelli all'interno della Striscia di Gaza sono 62.935.
Sono numeri non di parte, forniti dalle Nazioni Unite.
Adesso, dopo aver letto con attenzione tutto questo, qualcuno provi ad immaginarsi a vivere all'interno della Striscia di Gaza o in Cisgiordania o a Gerusalemme est e provi a valutare la vita che i palestinesi sono costretti a fare, non per colpa di Hamas come qualcuno vorrebbe far credere, ma per colpa di Israele e dell'occidente che permette ad Israele di continuare a mettere in atto, impunemente, la propria politica di apartheid, negando loro i diritti di cui invece altri possono godere.
Le responsabilità di Hamas? È un gruppo di potere che incanala la rabbia di 2,3 milioni di persone e senza l'apartheid di Israele finirebbe per rappresentare solo se stesso. La retorica del non riconoscimento dello Stato ebraico da parte di Hamas è una scusa degli ebrei per giustificare la loro politica di repressione. Perché allora nessuno fa presente che in Israele - e non sono pochi - non solo vi è chi afferma il diritto di occupare l'intera Cisgiordania, ma vi è anche chi non riconosce neppure l'esistenza di un popolo palestinese?
E adesso i democraticissimi Stati occidentali, invece di rispondere con sanzioni da entrambe le parti per costringere Hamas e Israele a deporre le armi e a sedersi ad un tavolo di trattative per un accordo di pace, hanno tolto gli aiuti, risibili, ai palestinesi e hanno iniziato a rifornire di armi Israele perché continui a radere al suolo Gaza e a massacrarne i civili, in quello che gli esperti hanno già definito un crimine di guerra, al pari di quello compiuto da Hamas.
E questo come conseguenza avrà solo quella di supportare l'apartheid israeliano e il senso di abbandono e rivalsa dei palestinesi. Con che conseguenze?
Provate ad immaginarvi come se foste dei palestinesi condannati a vivere questa situazione all'interno della Striscia di Gaza e poi datevi una risposta.