Giorni fa è stata diffusa la notizia che il sangue delle lacrime sulla statua della Madonna di Trevignano Romano siano di maiale per "consistenza, colore e densità".
La notizia è basata solo sulle dichiarazioni di un non meglio specificato "investigatore privato" e appaiono più frutto delle sue opinioni che di analisi scientifiche.
Chi ha svolto le prime e ad oggi uniche analisi sul sangue nel 2016 sono stati i carabinieri i quali pare abbiano spiegato di non aver fatto nuovi prelievi rispetto a sette anni fa e che i risultati di quelle svolte allora, non ufficialmente resi noti, sono stati "depositati in Curia".
Quindi dal 2016 la Curia è a conoscenza della verità, ma tace. E non si capisce perché sui risultati di queste analisi anche i carabinieri si siano trincerati dietro un muro di silenzio.
Perché?
Sul preteso fenomeno il nuovo vescovo della diocesi di Civita Castellana Marco Salvi ha istituito una commissione per un'indagine previa, nominando quattro "esperti" esterni alla diocesi un teologo, un mariologo, uno psicologo e un canonista (sic!).
Ma guarda un po' non si parla di chimici, biologi, medici legali. Quale sarà il verdetto del "mariologo" ammesso che un giorno improbabile la sentenza venga resa nota?
Quindi pare che l' interesse generale sia quello di rimanere nel vago, secondo il modus operandi della Chiesa, in modo che la verità non si debba sapere mai.
Così è accaduto per la Sindone, a proposito della quale la scienza, su incarico dell' arcivescovo di Torino Mons. Balestrero nel 1988 sentenziò che il reperto non poteva risalire a prima del 1350, ma la cosa da allora stata praticamente messa a tacere.
Come un velo di silenzio è calato sulle stimmate di Padre Pio, di cui, dopo la morte, una ricognizione sul cadavere non aveva trovato traccia.
La porta della fantasia miracolistica resta sempre aperta, anche, incomprensibilmente, con la complicità di istituzioni civili. (Che sia paura dell'Inferno?)