Come ormai dovrebbe essere risaputo, nel Movimento 5 Stelle tutti si danno da fare. E oltre a Di Battista, tra coloro che si impegnano tanto vi è il ministro delle infrastrutture Toninelli che - come dice lui - è dal 14 agosto, anche quando era al mare con la famiglia, che sta lavorando duro e "senza sosta" per ridare a Genova e ai Genovesi la dignità che meritano. E soprattutto un ponte solido il più presto possibile.


Questi sono i punti illustrati da Toninelli nel decreto per Genova:

monitoraggio e sicurezza delle infrastrutture, di cui lo Stato non si è mai davvero fatto carico;

misure concrete per la città, per i suoi abitanti, per le imprese e per il porto;

il commissario straordinario avrà pieni poteri e risorse per ricostruire il ponte saltando le normali pastoie burocratiche. E grazie al decreto sarà blindato dal punto di vista giuridico, per cui potrà agire senza il timore di possibili ricorsi;

quest’anno e il prossimo gli enti locali potranno assumere a tempo determinato fino a 250 persone;

sulle case sgomberate i cittadini non pagheranno praticamente alcuna tassa e naturalmente non saranno tassati nemmeno gli indennizzi ricevuti;

vengono sospese le cartelle esattoriali fino alla fine del 2019;

imprese, artigiani e professionisti coinvolti vengono ristorati del fatturato perso;

nel territorio della Città metropolitana di Genova c’è la Zona franca con forti agevolazioni ed esenzioni fiscali per le aziende che hanno perso almeno un quarto del fatturato dal 14 agosto 2018 al 30 settembre 2018;

ci sono oltre 23 milioni di euro per il Trasporto pubblico locale e altri 20 milioni alla Regione per il rinnovo del parco mezzi della Città metropolitana;

sono previsti 20 milioni già quest’anno per le spese affrontate dagli autotrasportatori che sono costretti dalle difficoltà logistiche ad allungare i loro percorsi. Ma abbiamo un chiaro impegno del Mef a stanziare molti più soldi nel 2019;

sono disponibili 30 milioni di euro per agevolare al meglio i flussi in ingresso e in uscita dal porto di Genova e per realizzare il varco di ingresso di Ponente;

c’è la Zona logistica semplificata per il porto e il retroporto e procedure anch'esse semplificate per le imprese che vi operano.


Sembra la lista dei regali di Babbo Natale, eppure il presidente della Liguria Toti la pensa diversamente:

«Caro Ministro Toninelli, se come scrive su Facebook vuole davvero ridare dignità ai genovesi, cominciamo evitando di proporre ponti dove giocare a bocce e fare grigliate.

Secondo, diciamo la verità: il Decreto non mette per nulla al sicuro da ricorsi e lentezze burocratiche. Anzi, proprio per come è scritto li temiamo tantissimo.

Terzo, è la prima volta nella storia che invece di far riparare il danno a chi lo ha fatto, si prevedono addirittura 300 milioni dei contribuenti per anticipare i soldi necessari.

Quarto: troviamo soldi veri per il Porto, si parlava di 100 milioni all’anno, ne sono previsti 15. Troviamo i soldi per l’autotrasporto, previsti solo per gli ultimi tre mesi di quest’anno. Troviamo i soldi per le imprese e per gli sfollati.

Infine, perché il Decreto non contiene i fondi per il Terzo Valico ferroviario? Anzi, perché sono bloccati anche i fondi già stanziati? I liguri si sono espressi e vogliono quell'opera, così come la vogliono tutte le imprese del nord-ovest. Caro Ministro come si permette di metterla in discussione?

E, se posso ancora una domanda: chi pagherà la Gronda di Ponente? Quel cantiere, dopo anni, avrebbe dovuto partire nei primi tre mesi del 2019, quindi tra 120 giorni da oggi. Stiamo aspettando il suo impegno affinché i tempi vengano rispettati. Dignità fa rima con verità. Genova e la Liguria vogliono ascoltare impegni veri.»


Eppure Toninelli si era impegnato tanto... e questo è stato il giudizio di Toti! Lo stesso Toti che dal palco della festa della Lega che si svolgeva a Genova diceva ai presenti quanto fosse in sintonia con Matteo Salvini, che in quel momento gli era a fianco, e di quanto fosse orgoglioso di ciò che avevano fatto assieme. E stava indicando lo stesso Salvini che aveva approvato il decreto per Genova per il quale Toti ha aspramente criticato Toninelli. Ma quanto è strana la politica!

E i 5 Stelle che si sono impegnati tanto, con questi risultati, non si stanno neppure accorgendo che il commissario straordinario per Genova, indicato ormai come certo nel genovese Gemme dato in quota alla Lega, sarà l'ennesimo regalo elettorale al partito di Salvini che si accrediterà presso la gente come quello che "fa" le cose, mentre ai grillini rimarrà l'impronta dei passacarte che, in base ai ricorsi di Autostrade, verranno pure indicati pasticcioni e perditempo.

E tutto questo, mentre il capo politico dei 5 Stelle, Luigi Di Maio, va in tv con i "disegnini" per ricordare quanto fosse il rapporto deficit/pil ai tempi dei governi Pd. Chissà se i 5 Stelle alle europee riusciranno a conservare almeno una piccola parte del bottino elettorale del 4 marzo.