Nell’ambito del Festival della Diplomazia:1988-2018 Ambiente, Cambiamenti climatici, Acqua. le Sfide della Diplomazia sulla scena italiana e internazionale, l’impegno dell’Arte
IX Festival della Diplomazia
dal 18 al 26 ottobre 2018 a Roma.
Cosa fa girare il mondo: ovvero Sovranismo VS Diplomazia.
Con Maria Cristina Finucci, designer e autrice di Help the Ocean, e il biologo e regista canadese Jean Lemire,
18 ottobre Sala Pietro da Cortona in Campidoglio - ore 9.45
Era il 1988 quando lo scienziato James Hansen tenne alla Casa Bianca la prima conferenza sul cambiamento climatico: da allora l’attenzione che i media hanno rivolto al problema dell’innalzamento delle temperature a livello globale è stata crescente.
Organizzato con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione Internazionale, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e di Roma Capitale, il Festival della Diplomazia 2018 a Roma si aprirà il 18 ottobre con grandi ospiti e una serie di appuntamenti dedicati alla sfida della diplomazia in ambito ambientale.
Una sfida che prescinde dalla sovranità di un singolo paese, ma va a coinvolgere il sistema mondo superando ogni confine e diventando sempre più una questione globale e di gestione collettiva.
Il IX Festival della Diplomazia - Diplomacy 2018, a 30 anni dalla prima riflessione sul tema, inaugurerà la sua prima giornata presso la Sala Pietro da Cortona in Campidoglio alle ore 9.45 con l’artista Maria Cristina Finucci, autrice della recente istallazione Help the Ocean, e il biologo e regista canadese Jean Lemire, nella cornice dell’incontro “Cambiamenti climatici e catastrofi naturali: la rappresentazione mediatica”. Il lavoro sulla difesa della biodiversità del regista originario del Quebec ha avviato importanti spedizioni scientifiche, come le missioni “Artica” e “Antartica” (2005-2006) e la missione “1000 giorni per il Pianeta” (2012-2016).
Oggi più che mai, è necessario uno sforzo affinché i media non parlino del cambiamento climatico semplicemente come un fenomeno irreversibile e catastrofico, ma mettano invece in luce il margine di azione che ogni cittadino ha per fare la sua parte e contribuire ad un cambiamento in senso positivo. Se, però, il ruolo ricoperto dai media è di primaria importanza per dare forma all’opinione pubblica su questi temi e fare da tramite tra il mondo della scienza e quello della politica e dell’attualità, l’informazione che viene fornita dalle grandi testate e firme è spesso concentrata in concomitanza con eventi meteorologici straordinari o summit politici ed internazionali al riguardo.
Sempre il 18 ottobre alle 16.30 al Centro Studi Americani si svolgerà l’importante focus su “Acqua e Diplomazia globale – Come la risorsa può alimentare conflitti e instabilità”: l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite considera l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari tra i diritti umani fondamentali. È chiaro però che questo diritto non è tutelato da tutti gli stati membri. Tramite la privatizzazione degli impianti idrici, in paesi come il Brasile e il Ghana, molte organizzazioni cercano di accaparrarsi l’accesso a fonti e accesso ai sistemi idrici, imponendo tassazioni in linea con i propri interessi, e non con le necessità dei popoli esposti.
Il programma completo su: www.festivaldelladiplomazia.eu