Questo mercoledì, il presidente Zelensky lo ha passato al telefono. Con il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha parlato dei referendum russi e dell'integrità territoriale dell'Ucraina. 

Lo stesso argomento lo ha trattato con il dittatore turco, Erdogan, che ha ringraziato per il ruolo avuto dalla Turchia nello scambio di prigionieri e nell'aver permesso il ripristino delle esportazioni di grano e cereali tramite il Mar Nero.

Invece ai premier di Canada e Regno Unito e al cancelliere della Germania, Zelensky ha chiesto nuove sanzioni alla Russia, e ulteriori finanziamenti e armi per l'Ucraina... per consentire a Kiev di difendersi dalla controffensiva che Mosca sta allestendo a seguito della mobilitazione di 300mila riservisti.

Agli Stati Uniti, invece, Zelensky non ha chiesto alcunché, perché da Washington hanno già approvato un nuovo pacchetto di aiuti militari per 1,1 miliardi di dollari che, secondo l'AP, includerà anche l'invio di altri 18 HIMARS e nuove armi per contrastare i droni kamikaze iraniani che la Russia sta utilizzando contro le truppe ucraine.

Nell'ultim'ora del sito Meduza, il Cremlino per il momento avrebbe deciso di non ratificare l'annessione dei territori ucraini occupati dopo i referendum celebrati nei giorni scorsi.

Probabilmente, prima di farlo, Putin aspetterà di vedere se l'invio delle nuove forze a supporto dell'invasione riuscirà ad invertire le sorti della guerra senza dover far ricorso all'utilizzo di armi non convenzionali, cosa che sarebbe automatica [in base a quanto da lui dichiarato] nel caso in cui i territori occupati in Ucraina diventassero territorio russo e venissero attaccati dall'esercito di Kiev.

Intanto, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha apertamente accusato Biden di essere il mandante del sabotaggio che ha danneggiato i gasdotti Nord Stream nel Baltico, gasdotti che, secondo la stampa tedesca, potrebbero non essere più utilizzabili se non venissero riparati in tempi brevi, poiché l'acqua salata finirebbe per corroderne irrimediabilmente gli interni.