Il 30 agosto, con un giorno di anticipo rispetto a quanto concordato dall'amministrazione Trump, il generale Frank McKenzie, capo del comando centrale degli Stati Uniti, ha dichiarato che un minuto prima dalla mezzanotte ora di Kabul gli ultimi aerei Usa erano decollati dall'aeroporto della capitale afgana, aggiungendo che nel Paese sono rimasti anche alcuni cittadini americani che volevano lasciare l’Afghanistan.
"In Afghanistan non è rimasto un solo soldato americano. Il ritiro significa sia la fine dell'evacuazione del materiale militare che la fine di quasi 20 anni di missione iniziata poco dopo l'11 settembre", ha detto McKenzie. "E' una missione che ha assicurato alla giustizia Osama Bin Laden insieme a molti cospiratori di Al-Qaida. Il costo è stato di 2.461 militari e civili americani uccisi ed oltre 20 mila feriti, inclusi sfortunatamente i 13 marines morti la scorsa settimana".
Gli ultimi americani a lasciare l'Afghanistan, secondo il Pentagono, sono stati l'ambasciatore Ross Wilson ed il generale Chris Donahue, capo dell'82.ma divisione aereotrasportata.
Sul fronte opposto, dopo aver ripreso il controllo dello scalo, il portavoce dei Talebani Zabihullah Mujahid ha dichiarato ai cronisti: "Congratulazioni all’Afghanistan, questo vittoria appartiene a tutti noi. Vogliamo avere buoni rapporti con gli Stati Uniti e con il mondo".
Successivamente all'annuncio del Pentagono, la partenza dei militari Usa è stata festeggiata con spari che si sono uditi i varie zone di Kabul.
Nel frattempo, il presidente americano Joe Biden ha reso noto di aver chiesto al segretario di Stato Blinken di coordinarsi con gli altri partner internazionali per continuare l'evacuazione di tutti gli americani, così come degli afgani e degli stranieri che volessero lasciare l'Afghanistan.
"I talebani - ha detto Biden - si sono impegnati per un passaggio sicuro e il mondo chiederà conto dei loro impegni".