E alla fine, dopo 5 giorni di trattative e litigi, all'alba di martedì, è stato trovato l'accordo sul recovery Fund, a sostegno delle economie dei Paesi europei più duramente colpiti dalla pandemia. Un accordo definito dai più come "storico".

Lo ha annunciato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, su Twitter, dopo che i 27 leader, in seduta plenaria, hanno finalmente raggiunto un’intesa.

"Questo accordo manda un segnale concreto che l’Europa è una forza in azione", ha detto Michel durante una conferenza stampa tenuta all’alba. "Non si tratta solamente di soldi. Si tratta dei lavoratori e delle loro famiglie, dei loro posti di lavoro, della loro salute e del loro benessere. Ritengo che questo accordo verrà visto come un momento cruciale del percorso europeo, ma che ci proietterà anche verso il futuro".

Un accordo, va aggiunto, che comprende non solo il Recovery Fund, ma anche il bilancio dell'Unione europea dal 2021 al 2027.

L'accordo sul Recovery Fund si basa sull'ennesimo nuovo piano presentato da Michel nella serata di lunedì. I 750miliardi del Recovery Fund rimangono, mentre la loro ripartizione avverrà in questo modo: 390 verranno elargiti in forma di aiuti a fondo perduto, pertanto meno dei 500 miliardi proposti in origine, con il rimanente che sarà erogato in forma di prestito.

E all'Italia quanti soldi andranno?

Lo ha spiegato Conte, in questi termini: "Il piano di rilancio approvato è davvero molto consistente: 750 miliardi di cui una buona parte andrà all’Italia, il 28 per cento, parliamo di 209 miliardi destinati all’Italia.Ed abbiamo addirittura migliorato la proposta a nostro favore, se consideriamo la proposta originaria della presidente della commissione Von Der Leyen. Abbiamo conservato gli 81 miliardi a titolo di sussidi e abbiamo aumentato l’importo di quelli concessi in prestito da 91 a 127 registrando un incremento di 36 miliardi [inutili pertanto i 31 miliardi del Mes sanitario, ndr].Avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al nostro Paese. Ora dobbiamo correre, con riforme strutturali. Abbiamo la concreta possibilità di rendere l’Italia più verde, più digitale, più innovativa, più inclusiva, di investire nella scuola, nell’universitù nella ricerca, nelle infrastrutture.Sono le sei del mattino. Siamo all’alba del quarto giorno di un vertice lunghissimo che ha superato il record del vertice di Nizza. Siamo soddisfatti. Abbiamo approvato un piano di rilancio ambizioso, adeguato alle difficoltà che stiamo vivendo, che ci consentirà di affrontare questa crisi con forza ed efficacia. È un momento storico per l’Europa. È un momento storico per l’Italia. Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese, ma abbiamo anche agito tutelando l’autonomia e le prerogativa delle istituzioni comunitarie. Abbiamo respinto in questi giorni tentativi insidiosi di alterare la genuina vocazione del progetto europeo facendo intervenire logiche governative e la logica dei veti incrociati. Devo ringraziare tutti i ministri che mi hanno sostenuto. Siamo una grande squadra: devo ringraziare anche le forze di maggioranza che unite compatte hanno sostenuto l’azione del governo. Devo ringraziare anche le forze di opposizione soprattutto alcuni esponenti che pur tra legittime critiche hanno ben compreso la posta in gioco".


Come sono stati convinti l'Olanda e i cosiddetti Paesi Frugali? 

In parte con il meccanismo del cosiddetto "freno di emergenza" in base al quale se, in via eccezionale, uno o più Stati membri ritengono che vi siano gravi deviazioni dal soddisfacente raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi pertinenti, (uno o più governi) possono chiedere al presidente del Consiglio europeo di sottoporre la questione alla riunione successiva. Non esattamente un veto, anche se il meccanismo potrebbe comunque rallentare un finanziamento. Secondo l'interpretazione di Palazzo Chigi, il freno di emergenza rappresenta una "semplice discussione che aumenta di un passaggio il dibattito senza bloccare la procedura".

In parte con il fatto che nel nuovo bilancio europeo da 1.074 miliardi ai Paesi più virtuosi (con i conti in regola), tra cui l'Olanda... ma anche la Germania, saranno riconosciuti sconti sostanziosi del loro contributo annuale alle risorse dell'Unione europea.


Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato di un accordo storico e si è detto convinto che il piano per la ripresa e il bilancio saranno in grado di soddisfare le sfide della pandemia: "È stato un vertice le cui conclusioni sono davvero storiche. Abbiamo messo in campo la possibilità di contrarre debito collettivamente, di realizzare un piano di ripresa collettivo per la prima volta. Con questo piano di ripresa arriveremo quasi a raddoppiare il bilancio europeo nei prossimi tre anni".

La notizia dell’accordo ha spinto l’euro a nuovi massimi rispetto agli ultimi quattro mesi ed è stato scambiato  a 1,1470 nei confronti del dollaro. Lo spread dei titoli del debito italiano è sceso intorno ai 150 punti, vicino ai valori di febbraio, prima dell'emergenza coronavirus, quando oscillava intorno a quota 130.