Giancarlo Restivo sugli auspici per il 2023: Ciò che cambia il mondo sono le presenze, non le potenze!
Il nuovo anno è alle porte e intorno a noi si respira un’aria di stanchezza, di desiderio di distrarsi, di un’era post-covid che ha lasciato un segno di insoddisfazione generale. Cosa può farci ripartire? Lo chiediamo a Giancarlo Restivo, oggi qui come presidente di Nuova Organizzazione d’Imprese.
“Lo abbiamo già ribadito in tempi non sospetti, nell’ormai famoso volantino di giudizio “Una Presenza nella Storia”. Ciò che siamo chiamati a fare è essere creativi in ogni ambito che ci è dato da vivere. Ma dobbiamo avere chiare le ragioni del perché facciamo ciò che facciamo. E quelle ragioni non verranno da sé, ma da chi seguiremo nella vita e dalla compagnia che ci scegliamo. Questi tre fattori: un’ideale, dei maestri e degli amici, o per meglio dire, un mestiere da costruire o da imparare, dei riferimenti nel proprio settore da seguire e una squadra su cui contare, sono la forma di un percorso che andrà intrapreso se vogliamo puntare ad un risveglio nell’atteso 2023. Perché il problema di oggi, questa stanchezza nemmeno troppo velata, è un problema di identità! Abbiamo smarrito l’idea che ci eravamo fatti di noi stessi, ci siamo resi conto di non essere invincibili, di non poterci rendere felici da soli, ed inoltre ci siamo scoperti peggiori, tanto da aver imbastito una guerra mondiale subito dopo una pandemia mondiale. Questo ci ha deluso, ma siccome non riusciamo a darci le colpe, le diamo alla realtà. Siamo delusi dalla realtà, ma non riusciamo a smettere di ricercare ciò che siamo, aneliamo sempre, inconsciamente a qualcosa che ci illuda di essere migliori di ciò che abbiamo dimostrato di essere. È il non trovare risposta ad ogni tentativo, ci delude ancor di più. E ricadremo e ricascheremo nella stessa illusione, se pensiamo di uscirne da soli. Non basta più l’idea dell’uomo solo al comando, non basta più l’idea del “ne usciremo insieme!”, no! Una buona volta siamo chiamati ad essere sinceri con noi stessi, a prendere questa insoddisfazione, questa inquietudine e a usarla come arma di ricerca! I nostri tentativi non ci soddisfano e qualcosa manca sempre? Beh, in ogni ambito giochiamocela, proviamo ad essere creativi e incominciamo la ricerca di una risposta a questa domanda di compimento che, volenti o nolenti ci troviamo dentro. Questo ci porterà ad essere più presenti a noi stessi, e non sia mai, che il Destino ci dia la pace di scoprire il nostro vero volto umano. Lo abbiamo detto, ma lo ridiciamo, non le potenze, ma le presenze sono in grado di rendere migliore questo mondo!”