Mentre ancora non è confermata la data per l'incontro tra il premier Conte e la proprietà di ArcelorMittal, si delinea la strategia del Governo, con i Commissari dell'ex Ilva intenzionati a presentare un ricorso per ribadire l'inesistenza delle condizioni giuridiche per recedere dal contratto di affitto/acquisto che l'azienda indiana si è aggiudicato nel bando di gara a cui ha partecipato.

Nel ricorso, in base a quanto riportano le agenzie, il venir meno dello scudo penale indicato da ArcelorMittal nella nota del 4 novembre come condizione principale per avere diritto a recedere dal contratto sottoscritto non è per i commissari una motivazione sufficiente e plausibile. Altro punto contestato nel ricorso dei commissari riguarda l'altoforno 2 che, al contrario di quanto sostiene la multinazionale, non è spento.

Inoltre, una "certa" fermezza traspare anche dalle parole che Conte ha rilasciato al Fatto Quotidiano, nell'intervista odierna alla domanda su cosa il Governo avrebbe intenzione di concedere ai Mital per rimanere in Italia.

Scudo penale, sconto sul prezzo d'acquisto e cassa integrazione per migliaia di esuberi? Niente affatto - ha detto il premier. - Stiamo acquisendo col ministro Patuanelli tutti gli elementi in vista di eventuali soggetti alternativi, nel caso in cui ArcelorMittal confermasse la dismissione dell'ex Ilva. Prepariamo la battaglia legale, convinti di avere ottime probabilità di successo al Tribunale di Milano.E intanto lavoriamo per una soluzione globale, che chiameremo "Cantiere Taranto", per affrontare i vari problemi di quella comunità ferita da decenni di ambiente avvelenato e vite perdute, che non sono soltanto l'ex Ilva.Sto invitando tutti i ministri secondo le loro competenze, le autorità e i comitati locali e tutte le forze produttive del Paese a proporre progetti da inserire in un piano articolato per il rilancio economico, sociale, ambientale e culturale di Taranto. Per essere molto chiaro: i tarantini non saranno mai più soli, ne affidati a un solo ministro.

E mentre il premier fa trapelare la strada della fermezza, ovviamente, il partito personale di Matteo Renzi, Italia Viva, ha presentato due emendamenti al decreto fiscale all'esame della commissione Finanze dell'aula, firmati da tutti i deputati del gruppo alla Camera, per ripristinare lo scudo penale e amministrativo per Arcelor Mittal a partire dal 3 novembre scorso e fino al termine dell'attuazione del piano ambientale.

Sicuramente, nel caso il premier avesse optato fin da subito per il ripristino dello scudo, il partito di Renzi avrebbe dichiarato di non essere d'accordo, proponendo invece la linea dura. Ormai, la linea politica di Italia Viva, in perfetta sintonia con il modo di intendere la politica del suo fondatore è alquanto prevedibile.

Intanto, i sindacati, a cui il ricorso per vie legali non piace, attendono di conoscere soluzioni alternative concrete nel caso ArcelorMittal decida realmente di ritirarsi dall'acquisto dell'ex Ilva. In relazione a ciò, il ministro dell'Economia Gualtieri ha comunque anticipato che una nazionalizzazione degli stabilimenti è ad oggi un'ipotesi impraticabile.


E sul teatrino tra le varie forze politiche in relazione alla questione ArcelorMittal, da segnalare il post dei 5 Stelle che in mattinata hanno risposto così alle consuete critiche di incapacità di Matteo Salvini che oramai è in pianta stabile in giro per l'Italia per fare promozione alla Lega per le prossime elezioni regionali:

Noi a lavoro su ex Ilva e Salvini a farsi i selfie a cavallo. È davvero andata così. Mentre al Senato discutevamo di Ilva col Ministro Patuanelli e lavoravamo per difendere la sovranità dell'Italia, Salvini era a farsi un giro, a cavallo.Questa è soltanto l'ultima delle sue tante assenze a dimostrazione del suo disinteresse per le questioni che interessano il Paese intero. Macché "prima gli italiani", quando c'è da lavorare è noto che Salvini si sfila scientificamente. E ai giornalisti che invece di incalzarlo gli danno spazio, lui regala un selfie del pranzo.Noi la pensiamo diversamente, la città di Taranto merita rispetto. Siamo e saremo sempre dalla parte dei lavoratori italiani e lavoreremo fino alla fine del nostro mandato per migliorare la loro condizione. Senza risparmiarci.Salvini dica chiaramente che la Lega è il partito delle multinazionali straniere.
Impossibile non essere d'accordo.