Il 15 maggio il WWF ha pubblicato il rapporto “Bracconaggio Connection” lanciato per evidenziare l’urgenza della lotta a questo fenomeno, definito come il peggior nemico per la biodiversità .

Sono almeno 7000 le specie minacciate dal bracconaggio e dal commercio illegale nel mondo. I criminali di natura perseguitano elefanti, trichechi e persino ippopotami (cacciati per i loro denti) e li ‘trasformano’ in avorio da commerciare (ogni giorno 55 elefanti uccisi, 20.000 ogni anno). Massacrano rinoceronti per vendere sul mercato nero il loro corno a ‘peso d’oro’ (66.000 dollari al chilo, più di oro e platino), riducono in minutaglie per commerciarle sotto forma di carne, scaglie e pelle i pangolini (in 10 anni uccisi 1 milione di esemplari tra Africa e Asia, in Cina la specie è quasi estinta).

Bracconieri incalliti con fucili e trappole che decimano le tigri (oggi appena 3890 in tutta l’Asia), per rivenderle a chi ne utilizza tutte le parti del corpo, dalla carne agli artigli: un chilo di ossa di tigre può essere pagato sul mercato ‘nero’ asiatico fino a 3.000 dollari.

Ad alimentare l’escalation del bracconaggio globale c’è sicuramente il bisogno di facili guadagni da parte di popolazioni povere, indotte anche dalla domanda di ‘natura’ proveniente da paesi ricchi, sotto forma di prodotti illegali: è il benessere dei paesi più ricchi, soprattutto dell'Asia, ad ‘armare’ i bracconieri e alimentare un crimine illegale che si pone al 4° posto dopo quello di droga, beni contraffatti e traffico di esseri umani.

Se un tempo il bracconaggio veniva praticato in forma ridotta, negli ultimi anni si è trasformato in un business globale e si avvale di reti criminali organizzate, che in parallelo svolgono altri business illegali, come il traffico di armi e droga.

Il mercato nero viaggia anche sul web: questo nuovo strumento di commercio ha visto crescere del 70% i prodotti di fauna selvatica venduti illegalmente. I crimini di natura si associano ad altri spesso gravissimi, tra cui la delinquenza comune, le attività terroristiche, l'immigrazione illegale.

Il report del WWF mostra anche una mappa della Natura Connection, ovvero, le connessioni tra crimini di natura e gruppi armati finanziati dal traffico illegale di specie, da Boko Haram in Nigeria ai narcotrafficanti in Sudamerica.

Sfruttando il valore delle specie bersaglio, i criminali locali e internazionali si muniscono di nuove armi che vengono usate sia per catturare altri animali che per azioni terroristiche. Un circolo vizioso che produce territori con popolazioni sempre più armate e habitat sempre più svuotati di specie di valore. Purtroppo le pene contro questi crimini sono ancora troppo lievi: l’impegno del WWF è quello di fare pressioni sugli inquirenti, affinché i casi di bracconaggio arrivino nelle aule di giustizia e i responsabili siano chiamati a risponderne con una pena adeguata. Gli alti profitti e i bassi rischi di questo mercato sono comunque nel mirino degli investigatori: il commercio criminale di wildlife rientra secondo le analisi delle Nazioni Unite nella cosiddetta ‘threat finance’, una minaccia che mette a rischio la sicurezza e la finanza di tutti i paesi.

Il paradosso è che paesi “ricchi di natura” diventano sempre più poveri, svuotati costantemente dei loro beni. In Sud Africa nel 2016 nel solo Parco del Kruger sono entrati 7.500 bracconieri. In tutto il Sud Africa il bracconaggio al rinoceronte è aumentato in 10 anni del 9.000% e i ranger spesso sono poco preparati per far fronte a questa escalation.

La lunga filiera del bracconaggio poggia su una fitta rete globale di collegamento, favorita anche dalla corruzione di funzionari pubblici, che omettono i controlli e facilitano il passaggio di merci illegali, e dai conflitti tra le popolazioni locali.


È una battaglia, quella contro il bracconaggio, portata avanti dal WWF in Italia e nel mondo, che può essere sostenuta aderendo alla Campagna “SOS Animali in trappola” con una donazione attraverso il numero solidale 45590** attivo fino al 20 maggio.

I fondi raccolti serviranno a finanziare la difesa attiva sul territorio e a dare più strumenti alle Guardie volontarie WWF e ai loro ‘colleghi’ ranger in Asia, dotandoli di attrezzature e tecnologie più sofisticate per monitorare e proteggere tigri e altre specie in pericolo.

Inoltre, verranno incrementati i campi antibracconaggio nelle aree ‘calde’ dei crimini di natura in Italia, sarà messa in atto una sorveglianza capillare, anche con l’aiuto di camera-trap, saranno rimossi archetti, lacci e altri tipi di trappole e sequestrate armi illegali e altri strumenti di morte, salvando così la vita di migliaia di animali.

Questa iniziativa in difesa degli animali ‘in trappola’ si chiude domenica 20 maggio con la Giornata delle Oasi, con visite e attività gratuite in 100 aree protette dal WWF in Italia. Un evento che quest’anno vede la partecipazione delle Riserve gestite da Carabinieri/Corpo Forestale, anch’esse aperte gratuitamente al pubblico.

Donatella Bianchi presidente WWF Italia: “Una delle peggiori forme di crimini di natura, il bracconaggio, si è insinuato come un virus nel mondo, Italia compresa. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per offrire ai nostri ranger le dotazioni necessarie per fermare i bracconieri e smantellare le reti criminali che spesso abbinano al traffico illegale di specie animali anche altri gravi forme di delinquenza, dal terrorismo al riciclaggio. Nel nostro Paese il successo di progetti di conservazione Made in Italy come quello che ha riportato, finalmente, la nidificazione del falco pescatore anche nell’Oasi WWF di Orbetello rappresenta una grandissima iniezione di energia oltre che la migliore risposta a bracconieri e a chi distrugge la natura: è, finalmente, la vittoria di chi ha dedicato la vita, con sacrifici e competenza, a proteggere un patrimonio, fragile, delicato ma bellissimo e che appartiene a tutti noi”.

 


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Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali. Sarà di 5 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa TWT, Convergenze e PosteMobile e di 5 e 10 euro da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb, Vodafone e Tiscali.