All'Allianz Stadium, la Juventus è stata sconfitta per 1-0 dall'Inter. La squadra di Inzaghi, pertanto, rimane agganciata a Milan e Napoli per la lotta scudetto, mentre quella di Allegri, dopo aver detto definitivamente addio alla speranza seppur flebile - di  poter lottare per il primo posto, adesso deve guardarsi le spalle per non perdere anche il pass per la Champions del prossimo anno.

Per capire come è andata la partita, basta un unico dato, quello dei tiri in porta dell'Inter. Quanti sono stati? Uno in tutti i 90 minuti. L'unico tirato nello specchio corrisponde al gol segnato da Calhanoglu su calcio di rigore assegnato da Irrati dopo aver rivisto l'azione al monitor in campo, 

A causare il penalty è stato un pestone di Morata ai danni di Dumfries. Dal dischetto batte il trequartista turco che però si fa parare il tiro da Szczesny. Sulla ribattuta del portiere juventino, il primo ad intervenire sulla palla è De Ligt che però era entrato in area prima che Calhanoglu calciasse. Quindi, dopo l'ulteriore intervento del Var, il calcio di rigore viene fatto ripetere. Calhanoglu ripropone lo stesso tiro, ma molto più forte del precedente, e per il portiere juventino stavolta non c'è nulla da fare.

I bianconeri nel  primo tempo hanno colpito la traversa su errore di Handanovic e si sono resi pericolosi con Dybala, Morata e Cuadrado. Nel secondo tempo da segnalare il palo di Zakaria e un paio di occasioni per Vlahovic che però tira a lato.

Nonostante l'Inter abbia pensato solo a difendersi, la Juventus non è riuscita a mettere una palla alla spalle di Handanovic, nonostante i 23 tiri, di cui 5 nello specchio della porta.

Questo il commento di Allegri a fine partita:«Dispiace per la partita di questa sera, la squadra ha giocato bene, anche tecnicamente, è stata una partita di alto livello, un bello spot per il calcio italiano. Noi abbiamo verticalizzato, cercando spesso le punte, e siamo stati in gara sempre. Dispiace, la partita di questa sera poteva avvicinarci alla testa e permetterci di superare l'Inter, ma quest'anno è andata così, siamo partiti male e questo ha inevitabilmente condizionato la stagione; negli scontri diretti siamo stati spesso condannati da episodi, quindi adesso dobbiamo consolidare il quarto posto, abbiamo la Roma vicina, per poi ripartire il prossimo anno al meglio, per tornare a vincere lo Scudetto. Stiamo migliorando, anche se ci sono ancora margini di crescita, che sono quelli su cui dobbiamo lavorare in vista dell'anno prossimo. Intanto adesso restiamo concentrati fino alla fine, perché consolidare la qualificazione alla prossima Champions è un obiettivo».

Queste le parole di Inzaghi:«È una tappa fondamentale perché in questo momento stiamo rincorrendo e volevamo rimanere lì, con Milan e Napoli. Abbiamo perso dei punti, lo sappiamo e vogliamo provare a recuperarli nelle prossime partite. ...Non è una questione di pressione perché siamo più avanti di quello che pensassi e all'Inter è normale ci sia sempre pressione. Non dimentico quello che si diceva in estate sul nostro percorso. Sono mancati i risultati nelle ultime partite ma abbiamo avuto anche fuori dei giocatori importanti, come è successo in altre squadre, per noi però si è parlato di moduli sbagliati e altro. La strada è ancora lunghissima, questa è solo una tappa che ci deve avvicinare a Napoli e Milan. ... Ho un contratto di due anni e con la Società abbiamo già ipotizzato di allungarlo, ma ho chiesto io di parlarne solo alla fine della stagione. Siamo all'Inter e sette mesi sono stati offuscati da qualche pareggio. Sento grande fiducia da parte del Club e dei nostri tifosi, che anche ieri sono venuti ad Appiano ad incitarci prima della partenza per Torino. Ci siamo divertiti per sette mesi e sappiamo come va nel calcio, quindi bisogna concentrarsi solo sulle critiche costruttive». 

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